Negli ultimi anni, i terrazzi si sono riempiti di piante di peperoncino. Queste oltre a produrre frutti, hanno anche dei fiori bellissimi
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Anche le piante vanno di moda. Lo sanno bene i peperoncini che negli ultimi anni hanno iniziato a riempire i terrazzi di tutta Italia. Merito soprattutto dei tanti benefici e delle loro utili virtù. Ma non solo perché non si può non citare la loro bellezza. Inoltre ogni piantina ha il suo frutto, con il suo colore, la sua piccantezza.
Non si possono non citare i particolari e super piccanti Trinidad Scorpion gialli e rossi, o il marrone Habanero Chocolate, o i più forti al mondo Carolina Reaper e i Moruga Scorpion, in cima alla scala di Scoville. Ma oltre ad essere un ottimo condimento per tantissimi prodotti, questi possono essere utilizzati, grazie ai loro colori, per bellissimi centrotavola, segnaposto. Ma anche per creare mazzetti portafortuna. Ma come si coltivano queste incredibili piante?
Come detto esistono tantissime varietà di peperoncini al mondo: dai lunghissimi calabresi, a quelli a ciliegia (ottimi da riempire con il tonno) ai più piccanti indiani, messicani o americani. Tantissime specie contraddistinte però dallo stesso metodo di coltivazione.
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Regole generali che possono essere poi applicate nel nostro terrazzo per avere tantissime piante in ottima salute e dai tantissimi fiori, pronti a diventare frutti. Come prima operazione è fondamentale scegliere la varietà che da coltivare in base ai gusti culinari, ma anche estetici. Una volta trovato la specie, si deve passare alla semina. Affinché i semi crescano in maniera ottimale è importantissimo che il terreno abbia una temperatura di circa 28 °C. Una volta sparsi i semini, questi andranno coperti con altro terriccio e poi innaffiati.
Per un’ottima fioritura è importantissimo preparare un mix con torba di cocco, torba e sterco di vacca da unire al terriccio universale. E’ bene sapere che le piantine cresceranno molto velocemente e che avranno bisogno di supporti affinché, il peso dei peperoncini, non crei danni al fusto. Infine è importante l’esposizione: almeno 6 ore al giorno al sole.