Avete mai sentito parlare della fotosintesi al buio? Ecco tutte le ipotesi possibili a riguardo, scopriamo insieme se è possibile.
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Conosciamo tutti la fotosintesi clorofilliana, quello straordinario processo naturale che permette alle piante di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno.
Nel dettaglio, la fotosintesi consiste nel catturare la luce del sole attraverso la clorofilla, un pigmento presente sulle foglie delle piante. Questo pigmento, poi, trasforma l’energia solare in energia chimica, trasformando inoltre l’anidride carbonica in ossigeno, zuccheri e carboidrati.
Si tratta di un processo essenziale sia per la vita delle piante che per la vita dell’uomo. Proprio per questo motivo, alcuni scienziati stanno cercando di capire come rendere possibile la fotosintesi al buio, così da poter sfruttare questo fenomeno in qualsiasi momento del giorno e della notte.
Di recente alcuni scienziati dell’Università del Delaware e della UC Riverside hanno ipotizzato un nuovo metodo per poter replicare la fotosintesi al buio.
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Si tratterebbe di un metodo del tutto artificiale che riuscirebbe a replicare l’originale e naturale fotosintesi clorofilliana.
L’esperimento è stato realizzato utilizzando diversi campioni, prima di alghe e poi di lieviti e funghi. Durante l’esperimento si è notato come questi organismi riescano a consumare acetato nel pieno buio, crescendo e producendo alimenti.
L’idea sarebbe quindi quella di utilizzare l’acetato per la produzione di ortaggi pur in assenza della luce solare. Si tratta di un’innovazione sensazionale che potrebbe rendersi davvero utile soprattutto in un periodo di siccità e carestia come quello che stiamo vivendo.
Il cambiamento climatico è un fenomeno così imprevedibile che potremmo ritrovarci in poco tempo senza colture a disposizione. Utilizzando una fotosintesi al buio potremmo invece coltivare diverse tipologie di ortaggi anche al buio, scongiurando una carestia.
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Prodotti come fagioli, pomodori, riso e piselli non sarebbero più un problema. Questi ortaggi, infatti, necessitano di tantissime ore di luce, ore che durante l’inverno non sempre sono a disposizione.