Bonsai, l’antica arte giapponese degli alberi in miniatura, capaci di infondere forza, grazia, pace ed equilibrio
L’arte dei bonsai risale a molti secoli fa in Cina, dov’era conosciuta come penzai. Dal VI secolo, sembra che alcuni diplomatici giapponesi insieme a studenti buddisti, ritornarono in patria con dei vasi di piccoli alberi.
La traduzione letterale di bonsai è: piantato in vaso piatto. In Giappone, la lettura dei due caratteri han cinesi riportano, il primo, al termine ciotola o bacinella, il secondo, a piantare. I bonsai, infatti, sono messi in un piccolo contenitore di forma rettangolare o tonda, dai lati bassi.
I piccoli alberi sono mantenuti tali seguendo tecniche molto precise. In Giappone le modificarono per rispondere ai canoni estetici influenzati dallo propria cultura. Si tratta, cioè, di dare una forma, di coltivare e praticare tutto ciò che è necessario per raggiungere un’armonia nel pieno rispetto della pianta.
Nonostante le loro minuscole misure, sono in grado di esprimere la stessa energia che emana un albero grande. Quasi ogni tipo di pianta può essere coltivata a bonsai, e le specie che fioriscono nei diversi periosi dell’anno, sono particolarmente belle.
La forma ridotta della pianta si ottiene attraverso la potatura e la riduzione delle radici. Inoltre, seguendo la sua crescita, va rinvasato periodicamente. Altro fattore da non sottovalutare è la potatura dei rami, che deve essere eseguita spesso e con precisione, non solo per mantenere la pianta piccola, ma anche per darle la forma che abbiamo scelto.
Per agevolare il lavoro, ci si può aiutare con l’inserimento di alcuni fili metallici che fungano da guida, per direzionarla meglio. L’aspetto importante da tenere sempre presente, è, rispettare l’equilibrio vegetativo e funzionale della pianta stessa.
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E’ possibile coltivare il bonsai all’esterno. Esistono specie di alberi, che vivono tranquillamente all’aria aperta e al sole estivo. Altre, invece, che vanno tenute obbligatoriamente in casa, in quanto non sopravvivrebbero alle basse temperature invernali.
Sia che scegliamo di coltivare il nostro bonsai in giardino, sia in casa, le parole d’ordine da seguire sono: luce e umidità. All’esterno la luce non manca. Possiamo addiruttura lasciare il bonsai alla luce diretta. Le annaffiature, in questo caso dovranno essere regolari, perchè il calore secca velocemente il terreno.
Tra le piante più conosciute, che vivono tranquillamente all’esterno, ricordiamo il ginepro, l’ulivo, il melograno e l’acero giapponese. Sono arbusti forti e robusti. Sopravvivono anche ad inverni freddi, ma non gelidi. In caso di temperature troppo basse, è consigliabile spostarle all’interno.
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In casa, invece, uno dei più coltivati è il ficus, insieme all’albero del pepe e alla crassula. La pianta va posizionata di fronte ad una finestra, per rispondere all’esigenza di luce, condizione fondamentale per un bonsai in buona salute. Le annaffiature, in questo caso, sono da fare con minore frequenza, cioè, solo quando la terra è asciutta.
Il bonsai è considerato una piccola opera d’arte in continua evoluzione. Cresce e si modifica in continuazione, nostro è il compito di accudirla con costanza. Il lavoro sarà stato esguito perfettamente, se, quando ci fermiamo a contemplarla, ci sentiamo in pace con noi stessi e con il mondo che ci circonda.