Ecopelle ecologica, la nuova frontiera della moda sostenibile

Nuova frontiera della moda: da tempo è stato creato un nuovo pellame, ecopelle ecologico e sostenibile. Da cosa deriva?

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Tonalità di cuoio (foto profilo ufficiale Instagram Pinatex)

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Fortunatamente, anche i grandi marchi della moda stanno progressivamente scegliendo la creazione di capi d’abbigliamento più sostenibili e a minor impatto, cercando di rispettare ambiente e animali. E sarebbe anche l’ora, nel 2022. Recentemente, sta prendendo piede una nuova forma di pellame ecologico, derivante da un frutto tropicale.

L’ecopelle ecologica esiste: si chiama Piñatex e deriva dalla lavorazione dell’ananas. Si recuperano gli scarti dell’industria alimentare, quindi buccia e foglie del frutto, e si ricava pelle finta. Un processo davvero affasciante che mette in chiaro, per l’ennesima volta, la grandezza dell’estro umano. Quando l’uomo si mette d’impegno, riesce a ridurre l’impatto sull’ambiente, trovando soluzioni alternative e sostenibili.

Come funziona il processo per la creazione della Piñatex

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Accessori in cuoio sostenibile (foto profilo ufficiale Instagram Pinatex)

Inventata dalla dottoressa Carmen Hijosa, la quale ebbe l’idea addirittura negli anni ’90, dopo un viaggio di lavoro in giro per le Filippine. In quella sede, la donna si accorse della cattiva lavorazione del cuoio, tramite l’utilizzo di prodotti chimici che invecchiavano la pelle e inquinavano l’ambiente. Subito, pensò che si dovessero adottare soluzioni alternative più ecologiche e naturali.

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L’idea richiese anni e anni di progettazioni, ed ora l’ecopelle sostenibile è realtà. La dottoressa, insieme al suo team, ha scelto le piante più abbondanti e feconde, capaci di produrre numerosi scarti alimentari. L’ananas, dunque, le ha permesso di realizzare il suo sogno, con la creazione di una linea di pellame sostenibile.

Questo frutto risponde a tutte le esigenze della moda e dei consumatori. Bucce e foglie dell’ananas, infatti, sono scarti che altrimenti andrebbero sprecati. Le foglie, in particolare, sono lavorate fino a diventare finto cuoio, attraverso un processo di estrazione di fibre, essiccazione, cottura in appositi forni e purificazione da impurità.

La lavorazione del cuoio sostenibile

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Recupero degli scarti di ananas (foto profilo ufficiale Instagram Pinatex)

A seguito di questo processo, le foglie diventano PALF, ossia PineApple Leaf Fiber, fibra di foglia di ananas, un materiale molto soffice. Mescolato con una materia a base di mais, il PALF diventa Piñatex. Il cuoio ecologico, poi, viene nuovamente lavorato, con cuciture, verniciature e decorazioni, sia nelle Filippine che in altri Paesi, come Spagna e Italia.

Insomma, se l’ananas è stato dichiarato il frutto meno sostenibile al mondo, come avevamo scritto in questo articolo, a causa delle pessime condizioni di lavoro dei contadini e dello sfruttamento dei territori tramite l’agricoltura intensiva, in questo caso torna ad essere frutto sostenibile.

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Almeno nel campo della moda, gli scarti dell’ananas non vengono dispersi, ma recuperati, evitando così sprechi. Hijosa sottolinea che il suo lavoro non è collegato all’attività agricola e al commercio del frutto nel mondo, e che la sua moda non è connessa alle regole commerciali del frutto. In questo caso, non si frutta nulla, si recupera soltanto.

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