Il Giappone: cosa sta avvenendo sul fronte della transizione ecologica? È stato stilato un piano che è davvero degno di nota
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La transizione energetica è una strada che non può più essere messa da parte. Un percorso quasi obbligato che gli Stati devono convincersi ad intraprendere non solo per salvaguardare l’ambiente ma anche la propria sopravvivenza.
Oggi un’industria che non pensa e non guarda anche al benessere collettivo non avrà successo ed ecco che le green practies diventano uno step che non si può più saltare. Anche se a singhiozzi, in Italia il processo è iniziato, ed in Giappone invece a che punto siamo? Le tappe della transizione ecologica sono state tracciate ed è già pronto un piano.
Il Giappone è da sempre un Paese molto all’avanguardia e anche sulle tecnologie non è da meno. Nel processo di transizione verde si è distinto per avere sperimentato la produzione di energia elettrica sfruttando le correnti marine.
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Un passo importante che rappresenta solo un piccolo tassello di quello che è il piano messo in atto da Paese dell’antico Oriente per attuare un nuovo modo di agire, nel segno della sostenibilità, non solo a livello industriale ma in ogni ambito della vita.
Secondo il piano, infatti, entro la fine del 2022 si dovrebbe completare la transizione verde delle industrie andando a modificare le infrastrutture e le tecnologie inquinanti delle imprese pesanti, per arrivare entro il 2050, come stabilito anche dall’Unione Europea, al traguardo delle emissioni zero. Ma gli obiettivi non sono solo questi: nel road map c’è anche la riduzione dello spreco energetico, sia per le famiglie che per imprese. A sostegno del progetto finanziamenti per 155 miliardi di euro.
C’è poi il fronte idrogeno verde verso il quale il Giappone intende investire 150 miliardi di euro per i prossimi 10 anni. Sarà lo Stato, dunque, a date impulso ai privati per rendere sempre più aggiornate ed efficienti le tecnologie.
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Per ogni settore coinvolto nella transizione energetica c’è dunque una programmazione già stabilita per non lasciare nessuno indietro. Un grande punto di forza che fa sì che governo ed industrie collaborino in modo profittevole.