Coltura idroponica, di cosa si tratta e come funziona

Coltura idroponica, una valida alternativa tutta da scoprire: vediamo i segreti della coltivazione delle piante in acqua senza terra.

coltura idroponica senza terra
Piante in coltivazione idroponica (foto da Facebook)

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La cultura idroponica è un‘interessante modalità di coltivazione di piante fuori suolo. La stessa etimologia della parola che deriva dal greco “hidro” (acqua) e “ponos” (lavoro) ci spiega cosa significa. In pratica si sottolinea il lavoro e l’azione potente dell’acqua impiegata per lo sviluppo e la coltivazione delle nostre piante.

E’ una pratica antica dunque che permette di coltivare piante ornamentali o ortofrutticole in assenza di suolo o al di fuori dello stesso. Un esempio sono i meravigliosi giardini pensili di Babilonia o le inondazioni del Nilo. La tecnica è stata rielaborata in chiave moderna negli ultimi decenni ed è utilizzata in tutto il mondo con ottimi risultati.

La coltura idroponica ideale per i più inesperti pollici verdi: vediamo come funziona

coltura idroponica senza terra
Preparazione radici in coltivazione idroponica ( foto di Sippakorn yamkasikorn da Pixabay)

Le caratteristiche delle colture idroponiche si riassumono nella semplicità di manutenzione, vantaggio non trascurabile per i neofiti e i più inesperti. Consente di ottenere una nutrizione abbondante senza carenze o tossicità. La crescita è da 2 a 10 volte superiore a quella in terra.

Ma il vantaggio più evidente è che non bisogna annaffiare ogni giorno. La crescita in acqua e argilla espansa garantisce la velocità e una resa finale abbondante. Inoltre le nostre piante saranno al sicuro da batteri o virus del suolo. In assenza di terriccio e sostanze organiche le malattie sono quasi nulle.

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Naturalmente l’acqua deve contenere tutti gli elementi nutritivi necessari per la corretta crescita della pianta. Esistono due metodologie che prevedono l’utilizzo di piante con la radice o quello delle talee. La prima è adatta a piante che abbiano già sviluppato le radici.

Debitamente pulite da terriccio, le radici devono essere messe a nudo e private dalle eventuali parti rovinate. Poi si immergono in un vasetto riempito per metà di acqua e nutrimento che deve sommergere interamente le radici. Il cambio dell’acqua è consigliato ogni 30 giorni circa.

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La tecnica che parte dall’utilizzo di una talea prevede l’immersione del piccolo pezzetto di pianta completamente nella soluzione di acqua. In questo modo dal rametto o dalla foglia si potrà avere la nascita delle nostre radici che cresceranno nel nostro substrato inerte di acqua e argilla.

I sistemi di coltivazione idroponica sono molto semplici e funzionano grazie alla combinazione di alcuni fattori principali che danno vita ad un piccolo ecosistema. La luce, la temperatura e l’umidità costante, e il substrato. La scelta dei fertilizzanti adatti da sciogliere nell’acqua dipende dalla tipologia delle piante che si vogliono coltivare.

 

 

 

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