Tartarughine sopravvivono al maltempo: la loro storia ha commosso il web

Il maltempo ha rischiato di mettere in dubbio la vita delle tartarughine Caretta caretta. Ecco la loro incredibile avventura

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Tartarughe sopravvissute al maltempo

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Tra gli animali più famosi del mare ci sono le tartarughe. Ma nonostante la loro fama, la loro sopravvivenza è a forte rischio. Colpa di molta attività umane a cui sono molto sensibili, alla pesca accidentale e all’inquinamento, soprattutto della plastica. Ma tra le cause maggiori c’è il disturbo causato dal turismo nelle aree di riproduzione.

Il web si commuove per le tartarughe

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Tartaruga (Foto di PublicDomainImages da Pixabay)

Nelle settimane scorse era circolata già l’incredibile avventura di 30 uova, ovvero il 50 %, di tartarughe Caretta caretta schiuse, ad appena 500 metri dal Jova Beach Party che si era svolto sulla spiaggia del lido “beach boyz” a Castel Volturno. Questi dopo essere usciti dalla sabbia si sono poi avviate verso il mare.

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Ma quello che è successo a Castel Volturno l’altro giorno è ancora più incredibile. Infatti quattordici tartarughine, dopo essere nate al lido “La Favorita” hanno dovuto affrontare la bomba d’acqua che si era abbattuta nei giorni scorsi sul litorale casertano. Si tratta dello stesso lido dove erano già emerse altre quaranta esemplari.

Il cambio improvviso delle temperature, insieme all’incredibile pioggia, aveva fatto ritenere ai ricercatori della Stazione zoologica Anton Dohrn e ai volontari l’assenza di attività sotto la sabbia. Una convinzione, come spiegato da Fulvio Maffucci del Turtle Point di Portici figlia della posizione del nido: sotto la passarella. Un oggetto che ha fatto da scolo a tutta la pioggia accumulata nel parcheggio e nelle aree circostanti.

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E nonostante i pensieri e la convinzione di assenza di vita è arrivata la decisione di aprire il lido per procedere all’eventuale salvataggio. Ed è inutile nascondere la sorpresa quando 14 piccoli si sono mostrati nonostante l’acqua copiosa. Delle tartarughine molte resilienti che poi sono state rilasciate poi in mare per farle iniziare la loro avventura. Il tutto si è svolto senza problemi e davanti gli occhi dei volontari di Enpa Salerno, Domizia, Lipu Caserta e altre associazioni. Si è trattato dell’ultimo atto di schiusura del quarto dei dei cinque nidi depositi sul litorale di Caserta.
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