Impronta ecologica: sappiamo che cos’è? Il discorso ci riguarda molto da vicino. Scopriamo, dunque, tutto quello che c’è da sapere
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Quante volte, soprattutto nell’ultimo periodo, abbiamo sentito parlare di “impronta ecologica”? Senza conoscere a pieno il significato, abbiamo giustamente immaginato qualcosa che potesse avere a che fare con la nostra Terra ed il disagio che sta vivendo, dall’inquinamento a tutte le altre pratiche che hanno favorito i danni all’ecosistema. In effetti, il discorso ha a che fare con questo, ma scopriamo più nel dettaglio di cosa si tratta, perché al contrario di quello che pensiamo, il discorso ci riguarda davvero da molto vicino.
Impronta ecologica: tutto quello che c’è da sapere
L’impronta ecologica è ciò che indica il consumo, da parte dell’uomo, di tutto ciò che la Terra produce in un anno. Si tratta di un calcolo, abbastanza complesso, ma in maniera molto semplice si può appunto definire come il rapporto tra le risorse naturali che nell’arco di un anno gli uomini consumano e la terra a disposizione. In parole ancora più semplici il rapporto tra la popolazione mondiale e la superficie globale.
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La denuncia degli studiosi al riguardo è abbastanza allarmante. Dagli studi effettuati, infatti, è stato rilevato che, in questo momento, stiamo vivendo come se avessimo a disposizione almeno una Terra e mezza. La ricerca è andata avanti cercando di rilevare quante Terre dovremmo avere a disposizione per continuare a vivere come stiamo facendo. I risultati lasciano davvero a bocca aperta. Gli studi hanno stilato una classifica di paesi, in quanto ovviamente non risulta esserci lo stesso stile di vita in tutti i paesi del mondo.
Al primo posto di questa classifica vediamo posizionata l’Australia: lo stato avrebbe bisogno di circa 5.2 pianeti Terra, seguita dagli Stati Uniti, ai quali ne servirebbero ben 5. La nostra Italia si trova a metà classifica, con circa 2.6. La situazione, come possiamo ben capire, è davvero molto drammatica ed il primo passo da compiere parte proprio da noi, dal nostro piccolo. Innanzitutto è fondamentale evitare gli sprechi e gli acquisti di cose di cui potremmo fare tranquillamente a meno, ed effettuare acquisti solo di cose di cui abbiamo strettamente bisogno.
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L’attenzione, ovviamente, non riguarda solo l’acquisto di oggetti ma coinvolge anche le scelte alimentari di ognuno di noi, che risultano essere altrettanto rilevanti. Preferire la frutta di stagione, limitare il consumo di carne e prediligere l’utilizzo di cereali e legumi è buon passo. Un futuro migliore, ad alta sostenibilità è anche e soprattutto compito nostro. E’ sbagliato pensare che il problema riguardi solo chi produce e consuma a grandi livelli: come già detto, il primo passo riguarda noi, tutti noi, nel nostro piccolo, nella nostra quotidianità.