Mangiare carne inquina? Tutto quello che devi sapere su cosa implica mangiare carne e come farlo correttamente
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Mangiare carne fa male, non solo al corpo ma anche all’ambiente. È questa la dritta che sta diventando sempre più forte negli ultimi tempi con una sorta di “lotta” soprattutto alla carne rossa. Ma quanto tutto questo è vero?
Ci hanno pensato gli esperti a spiegare quanto e se la carne davvero inquina ed in maniera massiccia e se è nociva per il nostro organismo. Sono sempre di più le persone che scelgono dei regimi alimentari vegani o vegetariani, ma chi non vuole farlo o non si sente pronto cosa deve fare? C’è una risposta ad ogni domanda.
Cosa rispondere alla domanda “Mangiare carne inquina?”. Come per tantissime altre situazioni delicate, come la seguente, la risposta non è mai semplice. In generale possiamo dire che creare nuovi allevamenti intensivi, come quelli che si vedono in alcune parti del mondo come il Sudamerica, porta a sconvolgere gli habitat naturali.
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Da un lato, infatti, si tagliano alberi per costruire stalle e impianti di produzione, dall’altra si cambiano i connotati ambientali coltivando monocolture per produrre mangimi per gli animali. Dai dati emersi nel 2019, su Science, l’allevamento è responsabile del cambiamento climatico per circa il 15% a causa di tutte le emissioni nocive prodotte, non solo nel ciclo di produzione ma anche per gli stessi gas prodotti dagli animali, oltre ad un conseguente disboscamento che non permette di bilanciare la produzione di anidride carbonica.
A questo poi si aggiunge anche il consumo di acqua. Si contano che per ogni chilo di carne vengono usati dai 7 ai 10 mila litri di acqua. Ecco perché non sarebbe obiettivo dire che mangiare carne non inquina. Certamente sceglierla ha un peso importante sulle cause dell’alterazione del clima.
Dall’altro lato c’è da specificare che questo non significa che si debba smettere di mangiare carne. Questa analisi, infatti, deve far capire che mai come oggi sono importanti le scelte che si fanno. Se il consumo di carne si può ridurre, senza eliminarla dalla dieta, è anche necessario sceglierla in modo accurato.
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Come? Preferire quella bianca alla rossa e soprattutto fare attenzione alla provenienza scegliendo animali che vengono allevati in loco, in modo tradizionale e con alimenti a chilometro zero.