L’albero incredibilmente sopravvissuto agli attentati in America diventa il simbolo della rinascita: scopriamo insieme questa commuovente storia
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L’albero sopravvissuto agli attacchi dell’11 settembre a New York, ci racconta una storia toccante e suggestiva. L’11 settembre di 21 anni fa tutti ricordiamo dove fossimo durante gli attacchi terroristici sferrati da Al Qaida agli Stati Uniti d’America. Quattro azioni suicide coordinate che causarono 3mila vittime, devastazione e cambiarono per sempre il mondo.
Ma questa è la storia di un’incredibile resilienza, della vita tra le macerie. E’ il racconto della sopravvivenza contro tutto e tutti, della speranza che supera la morte. Quando tutto sembra perduto ecco che un tenace essere vivente, apparentemente perduto vince la sua battaglia e risorge dalle sue stesse ceneri come una fenice dei giorni nostri, diventando un potente simbolo di vita, forza e perseveranza.
Un mese dopo i terribili attacchi che distrussero le Torri Gemelle a New York, tra le macerie di Ground Zero fu trovato un albero alquanto malconcio. Rami rotti, radici spezzate e parzialmente bruciato, non sembrava avere molte speranze di sopravvivenza. Ma questo Pero Callery, piegato e irrimediabilmente sfigurato, fu amorevolmente accudito e curato dal New York Department of Parks and Recreation.
Trapiantato in un parco del Bronx, contro ogni logica e previsione, non solo sopravvisse ma tornò in perfetta salute e forma. Così dopo anni di cure e amore, venne ritrapiantato nel 2010 proprio a Ground Zero, all’interno del National September 11 Memorial. Quello era il suo posto e lì doveva ritornare. E fu ribattezzato Survivor Tree.
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Oggi il meraviglioso Pero Callery è rigoglioso e fiorisce ogni primavera, a testimoniare la vita che non soccombe e non si arrende. Simbolo di resistenza, resilienza e speranza, sembra gridare al mondo: “sono ancora qui vivo e vegeto!”. E la storia sconfina e arriva lì dove simili tragedie hanno colpito altri territori, altre genti.
Dal 2013 un programma di raccolta di semenza del Survivor Tree, le invia ogni anno, esattamente l’11 di settembre, a tre comunità che hanno subìto lo stesso terribile destino. La speranza dunque sparsa e seminata per il mondo ferito da altrettante crudeli azioni efferate e codarde. La condivisione del simbolo della rinascita nei luoghi sfregiati come lo era lui, l’albero sopravvissuto.
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Il programma denominato “Survivor Tree Seending Program” regala ogni anno piantine nate dai frutti del Pero miracolato. Oggi esistono all’incirca 450 discendenti dell’albero resiliente tra cui quelli di Bologna, Boston, Orlando e Parigi. Ma l’opera del programma che semina speranza va oltre il terrorismo e le piantine sono arrivate anche a cinque ospedali nei cinque distretti di New York City in onore degli operatori sanitari eroi dell’emergenza causata da Covid19.