Appassionati di cactus, questo è il loro periodo: come coltivarli

Cactus: le succulente per eccellenza. Scopriamo assieme perchè settembre è il periodo giusto per cimentarsi nella loro coltivazione.

Cactu coltivazione appassionati
Cactus – Foto di Christopher Willey da Pixabay

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Settembre è giunto quasi a metà e assieme a lui sono ricominciate le attività quotidiane, lavorative e non. Questo periodo può essere particolarmente indicato per la coltivazione dei cactus, le piante succulente più conosciute.

Cerchiamo di capire perché la coltivazione di un esemplare appartenente ad una famiglia di piante che vanta 3200 specie diverse ti garantirà soddisfazioni a non finire.

Appasionati di cactus, tutti pronti per il gardening autunnale!

Cactus coltivazione costa
Cactus – Foto di Marabu da Pixabay

Che tu possegga un giardino, un balcone o un terrazzo, sappi che la caltivazione del cactus fa al caso tuo. Estremamente versaliti e coriacei, si prestano a numerosi metodi di coltivazione, che sia in terra o vaso, e sapranno donarti grande soddisfazione.

I Cactus appartengono alla f amiglia delle Cactacee, una famiglia, si diceva prima, che vanta ben 3200 esemplari diversi. I cactus possono avere forme estremamente diverse l’uno dall’altro, in comune hanno, però, gli aculei. Queste piante infatti non amano di certo essere toccate, la natura le ha provviste di spine che le rendono capaci di proteggersi dai pericoli.

Il nome sotto cui ricadono le, volgarmente chiamate, piante grasse, è quello scientifico di “succulente”. Questo appellativo deriva dalla conformazione particolare delle “foglie” di cui sono provviste che non paiono proprio delle foglie bensì degli steli molto carnosi.

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Queste foglie molto spesse e vellutate servono alla pianta per immagazzinare e conservare l’acqua, che, raccolta durante le precipitazioni atmosferiche, le garantirà la sopravvivenza nei periodi di prolungata siccità. I cactus, e le succulente in generale, crescono infatti in ambienti aridi e molto secchi, ne sono ricchissimi i deserti d’America.

Coltivare le piante grasse è molto semplice. Essendo degli organismi particolarmente autonomi, “autoirrigantesi”, richiederanno davvero poche cure. In estate è bene irrigarli almeno una volta alla settimana, in inverno una volta ogni due mesi sarà più che sufficiente.

Se hai deciso di comprare del concime o del fertilizzante, sappi che il cactus non ne ha bisogno, anzi probabilmente interferirebbe con la sua fisiologia ostacolandone la fioritura. In inverno è meglio portarli dentro casa. Essendo piante abituade a climi molto caldi, seppure molto resistenti alle basse temperature,non reggono bene le gelate invernali.

Su queste piante esiste poi una grande letteratura che ne descrive le potenzialità spirituali. Il Feng Shui, arte geomantica taoista, annovera le piante grasse fra gli elementi capaci di favorire il benessere psico-fisico individuale. L’elemento peculiare sarebbe l’acqua al loro interno.

Particolarmente consigliata è la coltivazione delle stesse nell’ambiente domestico. Responsabile dell’effetto terapeutico sarebbe l’energia Yang, propria di tutte le piante. I cactus assurbirebbero dall’atmosfera dell’ambiente domestico tutte le energie negative.

Il cactus, sotengono i seguaci della disciplina, sarebbero capaci di rinforzare la personalità individuale spingendo a superare i propri limiti e a metterne verso le cose che si percepiscono come invasive o poco gradite. Il cactus è definito come la pianta capce di regalare la conoscenza interiore per via dell’acqua che immagazzina.

L’acqua è infatti simbolo di riflessione, flusso inconscio ed interiorirà. L’acqua immagazzinata dal cactus sarebbe uno dei 5 elementi chiave della vita. Avere un cactus accrescerebbe la capacità di entrare in contatto con le proprie profonde emozioni e forze interne.

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Non da ultimo coltivare un cactus regalerà uno spettacolo floreale senza precedenti. I fiori prodotti da queste piante, dovendo essere percepiti a lunghe distanze, quelle dei territori desertici, sono molto grandi e appariscenti. L’olio di cactus ha inoltre prorietà cosmetiche notevoli tanto che già i popoli precolombiani dell’America del sud se ne servivano per preparare bevande curative.

Hai deciso di coltivare una succulenta della famiglia delle Cactacee ma non sai su quale orientarti? Iniziamo col menzionarne tre specie. I cactus appartenenti alla famiglia delle Opuntioidae, prendono il loro nome dagli scritti di Plinio il Vecchio.

Questa specie è molto diffusa nel bacino costiero del mediterraneo, in Europa e nord-Africa. I cactus della famiglia delle Pereskioideae sono invece i più antichi, di aspetto legnoso, alcune specie provengono direttamente dalla preistoria. In ultimo abbiamo la sottospecie delle Cactoideae, a cui appartengono molti esemplari del Messico e della Patagonia.

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