Il costo delle mele è schizzato alle stelle, questa è l’annata più nera della storia recente: l’allarme di Confagricoltura.
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Confagricoltura lancia l’allarme, affermando che non si tratta di una “normale” stagione critica per l’agricoltura, ma di un avvenimento raro, mai accaduto prima. La situazione è davvero drammatica, le condizioni climatiche avverse che hanno schiacciato l’Europa intera, i rincari energetici e di materie prime, la crisi del mercato globale, hanno fatto schizzare alle stelle i costi della frutta.
Dagli 8 centesimi al kg, ora le mele hanno raggiunto un prezzo di 25 centesimi al kg, un incremento spaventoso che ovviamente scoraggia tutti i consumatori all’acquisto. E così le mele restano in giacenza, con i magazzini fermi e i frigoriferi che conservano i frutti per l’inverno che non riescono a garantire un prezzo stagionale. Il mercato europeo, inoltre, ora è invaso da quello turco e moldavo, che prima facevano affari con la Russia e ora hanno dirottato la produzione verso Occidente.
Tutti i produttori locali sono in piena crisi, prima per i cambiamenti climatici in atto su tutto il pianeta, poi per la guerra in Ucraina, che ha trasformato il mercato, cambiandone le regole. Michele Ponso, presidente della Federazione Nazionale Frutticoltura, evidenzia un panorama allucinante, con una situazione all’interno del settore agricolo al collasso. Ponso chiede interventi rapidi in Italia e in Europa.
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Il presidente evidenzia i rischi che si corrono: la conservazione delle mele in frigo ha costi impossibili da sostenere, ma nessuno le ritira per via dei prezzi troppo alti. Inoltre, con i prezzi dell’energia elettrica triplicati, tutte le aziende sono in difficoltà e non riescono a mandare avanti il proprio lavoro.
In tutto ciò, bisogna anche considerare l’aumento dei fertilizzanti, dei prodotti di uso quotidiano in azienda e i costi dell’imballaggio. Ad esempio, scatoloni di carta e imballaggi di plastica hanno un costo più che raddoppiato rispetto solo a qualche mese fa. Inoltre, non si ha neanche un prezzo costante, dato che questo è in continua instabilità.
Non si riesce, dunque, ad avere un programma stagionale. Se le ditte che producono scatole non lavorano a pieno regime, a causa dei prezzi troppo alti sulle bollette e sul reperimento delle materie prime, la frutta non può essere consegnata ai mercati. È una crisi che colpisce tutti i settori, poiché questi sono collegati l’uno con l’altro.
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La guerra in Ucraina ha generato una serie di squilibri enormi, e gli stessi problemi delle mele si riscontrano su tutta la frutta, come pere o kiwi. Occorre un intervento tempestivo per non far crollare il mercato agricolo. I produttori ora stanno lavorando in perdita. Se si continua così, saranno costretti a fermarsi. L’Europa deve intervenire al più presto, cercando di alleggerire la situazione.