La transizione energetica nei programmi elettorali: le varie sfide

La transizione energetica nell’agenda della politica italiana: vediamo le proposte dei partiti per arrivare al risparmio energetico e all’autonomia

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Energia pulita (foto di Gerd Altmann da Pixabay)

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Che la transizione energetica sia una priorità conclamata globale è ormai fuori discussione. L’aumento esponenziale dei prezzi di luce e gas e la salute del pianeta impongono misure urgenti e definitive. La sfida rappresentata dal processo di trasformazione green iniziato da molti paesi detta le agende politiche.

Anche l’Italia nella sua totalità si prepara ad affrontare il prossimo periodo che ci accompagnerà verso un futuro fatto di energie rinnovabili in progressiva sostituzione di quelle tradizionali, nocive e molto dispendiose. Ma non esiste un solo modo, né un pensiero unico su come arrivare all’obbiettivo finale. Le forze politiche si danno battaglia anche attraverso le loro proposte green.

La transizione energetica come priorità: una panoramica delle idee e delle principali proposte politiche

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Auto elettrica (foto di Mikes da Pixabay)

Nonostante la transizione energetica sia un obbiettivo comune, le modalità con cui arrivarci non sono condivise tra le nostre forze politiche. Ognuno ha una sua idea e la espone attraverso la propria proposta elettorale. Diamo un’occhiata alle ricette messe in campo dai partiti e dalle coalizioni per convergere alla soluzione energetica del nostro paese.

Azione e Italia Viva, inedita alleanza tra Renzi e Calenda che propongono tre step nel breve, medio e lungo periodo. Obbiettivo rendere l’Italia indipendente e autonoma nel reperimento energetico. Nel breve si consolida la costruzione di due rigassificatori galleggianti, si riattiva la trivellazione dei giacimenti di gas e si snelliscono le autorizzazioni inerenti le energie rinnovabili. Nel medio termine è necessario stoccare la CO2 e nel lungo riconsiderare il nucleare.

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Il M5S stoppa le trivellazioni e i nuovi inceneritori, mentre promuove i nuovi impianti per le energie rinnovabili e lo snellimento delle autorizzazioni. Riduzione della CO2 con efficienza e sostenibilità delle risorse energetiche e potenziamento del Superbonus edilizio. Introduzione di un superbonus energia per le imprese.

Il PD pensa ad un piano nazionale che si configuri nel risparmio energetico attraverso la produzione di 85 GW di rinnovabili entro il 2030, la creazione delle Comunità Energetiche al fine di produrre, accumulare e consumare energia in sinergia tra pubblico e privato e lo sfruttamento temporaneo dei rigassificatori.

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Il Centro Destra con Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati propone un accordo quadro comune che prevede l’aumento della produzione delle energie rinnovabili, lo sfruttamento dei giacimenti di gas nel Mediterraneo e una riconsiderazione del nucleare sulla spinta delle nuove tecnologie all’avanguardia.

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