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L’ambiente a scuola, metodo Montessori e Steiner a confronto

Conosciamo meglio due metodi educativi molto interessanti, che mettono al centro il bambino e i suoi talenti

Bimba a scuola (Foto di free stock photos from www.picjumbo.com-Pixabay)

L’Italia, e sempre stata un fucina di idee e innovazioni. L‘ambito pedagogico, non poteva essere da meno, anche se, spesso sottovalutato. Tantissimi uomini e donne nel corso dei secoli si sono occupati di educazione, la maggior parte sono rimasti sconosciuti.

Eppure, le sorelle Agazzi, Giovanno Bosco, Lorenzo Milani, la stessa Montessori, sono nomi di cui abbiamo sentito vagamente parlare, ma che hanno fatto della pedagogia la loro scelta di vita. La dottoressa Montessori, in particolare, è molto apprezzata all’estero, dove esistono molti istituti che hanno scelto di seguire il suo metodo.

Montessori o Steiner, due metodi profondamente diversi, ma con punti in comune

Bimbi che cucinano (Foto di Andrzej Rembowski-Pixabay)

Negli ultimi anni si sta assistendo a un numero sempre maggiore di genitori che compiono scelte diverse per l’educazione scolastica dei propri figli. Già a partire dalla scuola materna, si sono visti nascere asili nel bosco, asili famiglia, tagesmutter, asili montessoriani e waldorf.

Si tratta, la maggior parte delle volte, di scuole private o parentali, anche se, ultimamente, hanno scelto di seguire il metodo montessoriano diversi asili pubblici. Certamente, la scelta di un metodo pedagogico diverso, nella prima parte educativa dei nostri figli, è più semplice.

Il bambino nei primi anni di vita, ha uno strettissimo legame con la mamma. Quindi, più l’asilo è un prolungamento della propria casa, più facile sarà per il bambino adattarsi a vivere lontano dai genitori per tante ore al giorno. Più la scuola è a misura di bimbo, più il genitore si sente sicuro nella scelta.

Le difficoltà nascono quando si tratta di educazione nel senso stretto del termine. Quando si parla di imparare a leggere e scrivere, far di conto, conoscere la storia e la geografia, allora i genitori si informano in modo più approfondito. In fondo la scuola dovrebbe essere magistra vitae, ed aiutare i nostri figli a diventare gli uomini e le donne di domani.

Le pedagogie che suscitano più interesse, sono quelle ideate dalla dottoressa Montessori e dal dottor Steiner. La prima è italiana, nata nelle Marche, a cavallo fra la seconda metà dell’800 e l’inizio del ‘900, fu una pioniera per l’epoca. Si laureò in medicina scegliendo di diventare una neuropsichiatra infantile.

La crescita educativa dei bambini fu una delle sue priorità. Nel tempo portò avanti il metodo che ancora oggi è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Per La Montessori, i cardini di una buona educazione, stanno nell’aiutare il bambino a sviluppare la propria autonomia, attraverso il rispetto della sua natura e dei suoi talenti.

Nelle sue scuole, ancora oggi, il bambino è libero di imparare in modo approfondito una materia, scegliendo gli ambienti e gli strumenti. La manualità è uno dei fondamenti del metodo. Si impara facendo. Le attività all’aperto, la cura dell’orto, cucinare, sono tra le materie della scuola.

Altro genere educativo è quello ideato dal dottor Steiner. Filosofo e matematico, visse nello stesso periodo della Montessori. E’ probabile che i due si fossero conosciuti. Fondatore dell’Antroposofia, studiò l’uomo in tutte le sue sfaccettature, sottolinendo l’importanza del lato spirituale dell’essere umano. In questo senso, è famosa la sua opera La Scienza dello Spirito.

Si occupò di Pedagogia, perchè era un passo obbligato per la crescita completa dell’essere umano in tutti i suoi aspetti. La differenza sostanziale e, forse, più evidente, con il metodo montessoriano, è una visione del bambino più legata alla dimensione fantastica e morale.

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Nelle scuole Waldorf, ancora oggi, i bambini utilizzano giochi il più possibile naturali, fatti a mano dalle mamme o dai papà, in materiali come il legno. Le stoffe sono rigorosamente in lana, cotone e seta. Non si usano pennarelli per il disegno, ma solo gessetti di cera, acquarelli con pigmenti naturali e carte ecologiche. Per i più grandi che imparano a scrivere, le penne stilografiche.

La particolarità dell’educazione steineriana, è la divisione in settenni. Se nelle scuole montessoriane, le classi sono le medesime di quelle pubbliche, nella waldorf, il ragazzo in prima media, starà frequentando la sesta, fino ad arrivare all’ottava, che per noi è la terza media.

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Anche qui il contatto con la natura è fondamentale, tanto che in alcune scuole vengono costruiti dei veri e propri percorsi sensoriali su cui i bambini camminano a piedi scalzi per fare un’esperienza diretta con i diversi materiali.

La differenza sostanziale è che, con il metodo montessoriano, il bambino vive esperienze più concrete, nel pieno rispetto dei suoi ritmi e dei suoi bisogni. Nelle Waldorf il lato spirituale spicca in modo significativo. La presenza delle candele, le feste dedicate all’Arcangelo Michele, a San Martino, al Natale, sono parte integrante della visione fantastica e profonda di Steiner.

Ciò che le accomuna, è la mancanza di voti per i compiti svolti in classe. L’andamento scolastico viene comunicato ai gentitori durante i frequenti colloqui con i maestri. Inoltrealtro aspetto importante, è il profondo rispetto del bambino che viene visto come uomo in divenire.

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