Crisi climatica: conseguenze pericolose. Quante vittime prima che la politica si interessi al problema?
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Anno dopo anno, stagione dopo stagione, stiamo assistendo a quello che molti definiscono “reazione della natura”. La natura sta reagendo a tutti i danni subiti negli ultimi decenni, ormai sembra non riuscire più a reggere le angherie degli esseri umani. Una Terra, la nostra, che non vuole più soffrire, non vuole più sottostare, che non può più restare in silenzio. L’unico modo che ha per ribellarsi, purtroppo è attraverso le “calamità naturali “.
Alluvioni, lo straripamento improvviso di fiumi anche di piccola portata, frane e se vogliamo, anche i terremoti. Il terreno, a causa della deforestazione, non riesce più a tenersi e per lo stesso motivo ha subito una sorta di impermeabilità che non permette all’acqua piovana di trapelare, soprattutto quando è abbondante. Stragi di acqua e fango, che si trasformano, combinate, in una specie di cemento in grado di murare strade, case ed anche persone.
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Sono delle vere e proprie inondazioni di cemento, senza considerare che la forza dell’acqua porta via con se non solo terreno, ma tutto ciò che trova lungo il suo cammino. Sono state veramente troppe le vittime in questi ultimi anni.
Un prezzo, quello che ha portato alla distruzione della Terra, che qualcuno ha pagato profumatamente, perdendo la vita o anche la casa e tutto ciò che possedeva e che aveva tirato su con anni e fatica. Un prezzo da pagare che la natura ci presenta puntualmente. Interi paesi sgretolati e portati via dall’acqua, attività commerciali costrette alla chiusura. Danni, soldi e tanta disperazione. In un Paese, il nostro, in cui la politica non presta ancora la dovuta attenzione a ciò che riguarda l’ecosistema, dai cambiamenti climatici, ai continui abusi per mano dell’uomo. Non vengono applicate sanzioni o pene “serie” per quel che riguarda l’ambiente.
Come fosse una cosa irrilevante. Come se gli incendi o i tagli abusivi dei boschi non fossero dannosi, per la Terra ed anche per noi stessi. Per la produzione, per il mercato, per il denaro, si riesce a chiudere un occhio anche su temi importanti quali i rifiuti chimici, spesso negli anni sotterrati nei terreni adibiti poi per la coltivazione. Miliardi di danni e diverse centinaia di vittime negli ultimi vent’anni. Numeri tristemente destinati ad aumentare con il passar del tempo.
Altrettanto numerose, fin troppo, sono le morti per cancro nelle zone “rosse”. In Europa sono circa 250 mila ogni anno. Numeri che fanno davvero rabbrividire e che passano continuamente sotto gli occhi di una classe politica, Italiana ma anche Europea, che sembra non preoccuparsi e che sembra sempre più attratta da disegni di legge e progetti che contribuiscono sempre più a distruggere la Terra anziché decidere finalmente di curarla.
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Le lotte dei “pochi” sembrano essere inutili per ciò che riguarda queste importanti e delicate tematiche: ma quante vite, ancora dovranno essere strappate via come erba secca, prima che si prenda coscienza del fatto che la situazione è seria e merita attenzione?