Come e quando fare urban foraging, ovvero raccogliere e mangiare frutta cresciuta sugli alberi della città.
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Il piacere istintivo di tendere la mano e cogliere e gustare un frutto che pende verso di noi, mentre leggiamo seduti su una panchina del parco. Ecco cos’è l’urban foraging: il piacere di assaporare la frutta maturata sugli alberi delle aree verdi urbane.
Sebbene l’istinto ci porta a diffidare da tale opportunità che la natura ci offre, spaventati dallo smog o dagli insetti. In realtà riconoscere, raccogliere e consumare frutta urbana può essere un gesto eticamente opportuno e anche sicuro, a patto di seguire delle semplici norme di buonsenso.
Per essere sicuri che la frutta urbana sia sicura, ti consigliamo di osservare in che area urbana sei. Un albero di un’area verde o in una zona pedonale offrirà frutta più pulita di uno che cresce in una strada trafficata e con una concentrazione maggiore di smog. E, qualunque sia il frutto, sempre meglio pulirlo e sbucciarlo!
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In diversi paesi dell’Europa l’urban foraging è un fenomeno presente da diversi anni. In alcuni casi, come la Finlandia, è riconosciuto e regolamentato da apposite leggi. Anche in Italia, da Roma, si sta sviluppando. Un’abitudine anti-spreco ed eticamente importante che potrebbe aiutare l’ecosistema.
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Difatti, il consumo di frutta urbana avrebbe molteplici peculiarità. Innanzitutto, ci consente di consumare frutta non trattata in maniera artificiale, e quindi naturalmente più sana e ricca di nutrienti.
Inoltre, l’urban foraging è la perfetta incarnazione del concetto di “chilometro zero”, essendo prodotti letteralmente a portata di mano di chiunque, e senza alcun costo da parte di chi ne gioverebbe.
Infine, consumare la frutta di cui traboccano gli alberi intorno a noi ha un grande valore anti-spreco. Ciò impedirebbe ai frutti di essere lasciati marcire al sole e alle intemperie. In periodi come questi, colpiti da crisi e sprechi alimentari, l’urban foraging riequilibra non poco la bilancia dell’ecosistema.