Il fiore di lavanda regala un profumo avvolgente e rilassante, averla nel proprio giardino ci permette di creare in autonomia il suo oleolito
La lavanda, è una pianta conosciuta ed apprezzata fin dall’antichità. Appartiene alla Famiglia delle Laminaceae, è un fiore perenne che si sviluppa in piccole spighe. Il suo nome deriva dal gerundio del verbo latino lavandus, che significa: che deve essere lavato.
I romani ne facevano largo uso per lavarsi e profumare gli abiti, abitudine presente anche nel periodo del Medioevo. Gli egizi, la usavano per il processo di mummificazione. Durante la peste, le persone la indossavano per proteggersi dal contagio.
Alla lavanda sono riconosciute anche proprietà naturopatiche che ne fanno un ottimo alleato per il proprio benessere pscico-fisico. La presenza nei fiori e nelle foglie del linalolo, fa dei preparati un calmante per le irritazioni della pelle e per il sistema centrale nervoso.
I fiori sono molto usati nell’industria profumiera, e in quella cosmetica. Non solo, anche in casa possiamo profumare di lavanda il nostro bucato, usando detergenti per la lavatrice alla lavanda. Oppure, aggiungere alcune gocce di olio essenziale all’acqua che usiamo per stirare.
Possiamo continuare con l’aromoterapia, alcune gocce nel fornelletto o nel vaporizzatore ci aiuteranno a dormire sonni tranquilli. Frizionato delicatamente sulle tempie, può alleviare un fastidioso mal di testa. Oppure, aggiunto nell’acqua calda dei fumigi, può aiutarci in caso di tosse.
Se abbiamo una pianta di lavanda in giardino, che ci ha regalato, molti fiori, e siamo riuscite a raccoglierne molti durante la primavera, possiamo farli seccare e goderci il profumo anchenel periodo invernale.
Possiamo autoprodurre saponette, candele, e anche l’oleolito. Quest’ultimo, in particolare, racchiude in sè le proprietà della lavanda mantenendole inalterate. Innanzitutto che cos’è un oleolito? E’, semplicemente, il risultato della macerazione di erbe in olio vegetale, dove rimane a riposare per 21 giorni.
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E’ un procedimento mediante il quale vengono isolate ed estratte le componenti grasse o lipofile della pianta. Trascorso il tempo di macerazione, l’olio viene filtrato, conservato in bottiglie di vetro e, finalmente, pronto per essere utilizzato.
Una ricetta facile che tutti possiamo seguire per produrre l’ oleolito è la seguente: prima di tutto ci servono i fiori secchi di lavanda, 50 grammi, e 250gr di olio extravergine di oliva. Prendiamo un barattolo di vetro pulito, della carta stagnola e un altro barattolo di vetro scuro.
I fiori della lavanda, per prima cosa, vanno schiacciati in un mortaio, fino a diventare polvere. Li mettiamo nel barattolo pulito e aggiungiamo l’olio. Può essere usato anche un olio diverso da quello di oliva, la cosa importante è che sia stabile e non diventi rancido.
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Chiudiamo il barattolo e lo agitiamo un pò per mescolare bene il contenuto. Fatto questo, togliamo il coperchio, e copriamo con una tela di cotone, la fissiamo con un elastico e lo fissiamo con della carta stagnola. Lasciamo il barattolo a riposare per 21 giorni al buio e in un luogo aciutto.
Al termine dei 21 giorni, togliamo la carta stagnola, e usiamo il cotone e un colino per filtrare l’olio. Fatto questo, travasiamo e conserviamo il nostro oleolito in un contenitore di vetro scuro. E’ pronto per essere usato per i nostri momenti di relax. Naturalmente ricordo che è solo per uso esterno, perfetto per massaggi rilassanti.