L’agricoltore che produce olio extravergine d’oliva può indicare liberamente una data di scadenza con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il…”
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Ma per determinare la longevità dell’olio le variabili da tenere in considerazione sono molte. Ecco allora le risposte ad alcuni dubbi sulla reale scadenza dell’olio d’oliva e su come fare a capire se è ancora commestibile.
Molti olivicoltori e consumatori si chiedono se l’olio d’oliva ha una scadenza e come fare a capire se questo alimento simbolo del made in Italy è ancora commestibile oppure è andato a male. Già, perché talvolta capita che in fondo alla dispensa si “nascondano” bottiglie che vengono poi ritrovate mesi dopo l’acquisto. Oppure molti piccoli olivicoltori, che magari producono per autoconsumo o per regalare l’olio ad amici e parenti, si ritrovano con le latte ancora piene al momento della molitura del nuovo raccolto.
Il termine per il consumo dell’olio extravergine di oliva non è dunque tassativo, ma più passa il tempo dalla molitura e più la qualità dell’olio peggiora, sia sotto il profilo organolettico sia nutraceutico. Infatti, può insorgere il difetto di rancido, e ridursi il contenuto dei fenoli, le sostanze antiossidanti che tanto fanno bene al nostro organismo.
Il secondo metodo è invece analitico, facendo quindi analizzare in laboratorio l’olio. È un’attività che certo non può essere svolta a livello familiare, ma se un piccolo produttore si ritrova con molti litri in giacenza può tranquillamente portarne un campione ad un laboratorio di analisi.
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Attenzione però, perché l’olio di oliva non può essere semplicemente gettato nello scarico, in quanto è un prodotto inquinante. Né può essere usato per concimare il terreno, come qualcuno potrebbe pensare. Va invece smaltito correttamente portandolo nei centri specializzati negli appositi cassonetti.
La data di scadenza dell’olio si riferisce alla bottiglia chiusa e correttamente conservata. E cioè in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce solare. Perché la vita dell’olio extravergine d’oliva è influenzata notevolmente da come questo viene conservato.
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Se l’olio, dopo i test, dovesse essere risultare scaduto evitate di utilizzarlo in cucina. Ma se non volete buttarlo potrete sfruttarlo per creare dei saponi o per oliare alcuni meccanismi cigolanti o per nutrire vecchi tavoli in legno.