Elettricità tagliata all’Italia, sta succedendo in queste ore: la situazione

Anche la Francia chiude i rubinetti dell’elettricità a destinazione Italia. Le ragioni sono riconducibili a delle difficoltà interne al paese, in special modo nella manutenzione dei reattori nucleari. Facciamo il punto.

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Piramide del Louvre- Foto di Edi Nugraha da Pixabay

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Dopo il colosso russo Gazprom, anche la Francia ha deciso di riservarci un inverno fra i più freddi. L’Italia ha in questi anni dimostrato autosufficienza nell’approvigionamento energetico interno, circa l’86,5% del fabbisogno è stato soddisfatto in autonomia, ma l’aiuto dall’estero resta necessario.

Perchè la Francia compie una scelta simile? Le ragioni sarebbero riconducibili ad esigenze manutentive nei riguardi dei reattori nucleari del territorio.

Elettricità addio: l’Italia resta al buio, anche la Francia spegne la luce

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Torre Eiffel – Foto di Pexels da Pixabay

Lo stop ai rifornimenti elettrici è stato anunciato anche dalla potenza francese. I legami di parentela suffragati dal patto d’alleanza dell’Unione sembrano non godere diparticolare solidità. Anche la Francia ha annunciato che interromperà i rifornimenti d’energia a destinazione italiana per due ore al giorno tutti i giorni.

Dopo Gazprom, anche la Francia è reticente. Le ragioni di una simile scelta risiedono negli interventi manutentivi sugli impianti nucleari sovvenzionati dalla potenza sul proprio territorio. La misura è stata estesa da qui ai prossimi due anni ma l’Italia ha bisogno del sostegno delle potenze alleate sul fronte energetico.

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L’Italia dipende dalle potenze confinanti nonostante sia capace di coprire l’86,5% del proprio fabbisogno energetico. La Francia è il nostro secondo fornitore dopo la Svizzera. La potenza ha già adottato un regime di forte risparmio energetico per fronteggiare la crisi dettata dalle esigenze geopolitiche con prepotenza imposte dalla Russia.

La Francia ha spento i monumenti di maggiore importanza come la Torre Eiffel, a seguirla saranno la piramide del museo del Louvre e la reggia di Versailles. L’obiettivo è quello di risparmiare sull’energia elettrica evitando sprechi che in un periodo storico come questo devono per necessità essere evitati.

Per i prossimi due anni l’Italia dovrà fare a meno di due ore essenziali di rifornimento energetico. La scelta è dettata dall‘incertezza del destino energetico europeo, e in questo la Francia si mostra lungimirante, e dalla scelta di dedicare energie e investimenti eeconomici alla manutenzione degli impianti nucleari.
Le centrali produrranno la metà dell’elettricità e quindi la potenza non potrà esportarla. I paesi partner dovranno fare a meno per un po’ degli approvviggionamenti francesi, quindi. Il colosso francese dell’energia, EDF, comunica quanto appena descritto direttamente al Ministero della Transizione ecologica italiano.

Fra gli stati membri partner dell’Italia rientrano anche l’Austria, la Slovenia, e la già citata Svizzera. Non sarebbe strano aspettarsi altre misure simili anche da parte di questi altri alleati dal momento che ciascuno fa quel che può per fronteggiare al meglio la crisi energetica. Certo è che lo scenario italiano si tinge a tinte fosche.

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La chiusura delle forniture pare essere la strategia più battuta interna agli stati membri dell’Unione, l’obiettivo è quello di evitare un’inflazione insostenibile interna all’economia dei rispettivi paesi. Ma quanto l’Italia preleva dall’esterno per sopperire ai vuoi produttivi interni? Vediamo le stime relative al 2020 ad oggi in aumento.

I principali partner dell’Italia per rifornimento d’energia in ordine decrescente sono la Svizzera, la Francia, la Slovenia, Montenegro, l’Austria, la Grecia e Malta. La Francia da sola ricopre il 5% del nostro fabbisogno energetico annuo. L’Italia, come gli altri paesi, dovrebbe iniziare a pensare ed attuare concrete strategie di risparmio per fronteggiare la crisi.

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