Il nostro sistema di produzione alimentare ci ha abituati alle monocolture. In realtà è un’abitudine nociva per il raccolto. Parliamo della rotazione nelle semine.
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In un sistema di produzione massificato, pensato cioè per rispondere al fabbisogno delle masse, i numeri di alimenti pensati per riempire i supermercati di tutto il mondo vanno ben oltre le possibilità di un terreno agricolo coltivato nel rispetto della biodiversità e dell’ambiente.
E’ proprio per questo che sono nate le monocolture: interi ettari di campi coltivati con un solo seme, quindi una sola specie vegetale, da rendere performarnte anche nelle stagioni di riposo vegetativo. Il risultato? Competizione fra specie per gli stessi nutrienti necessari alal crescita, impiego di pesticidi e fertilizzanti chimici, inquinamento di terra, acqua e raccolto.
Rotazione nelle semine: perchè non dovremmo farne a meno
Coltivare la medesima specie su diversi metri quadri di terra significa renderla competitiva con gli esemplari a lei vicini. Questo accade perchè i nutrienti necessari alla crescita della specie saranno i medesimi per tutti gli esemplari coltivati. Questo tipo di coltivazione è fonte di grande stress per le specie vegetali, e un ortaggio stressato sarà meno buono di un ortaggio sano.
Le semenze andrebbero sottoposte a “rotazione”. Ciò significa banalmente che è necessario alternare le specie coltivate nel proprio orto. I benefici che provengono da una simile organizzazione riguardano la possibilità di restituire al terreno sempre nuove sostante nutritive, senza ricorso a sostanze chimiche, e l’interruzione di cicli di malattie e parassiti abituati alla stessa specie.
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Ciò migliora la salute del suolo, delle falde acquifere e delle piante che andremo a mettere a dimora nel terreno. Ma scendiamo nel vivo della questione: quali semenze è più indicato alternare? Se possiedi un piccolo (o grande) appezzamento di terreno in cui coltivi le tue verdure a km zero, segui questi consigli.
Se hai coltivato del mais dolce, l’alternativa ideale da prendere in considerazione è quella di mettere a dimora delle patate. Ciò favorirà il ricambio organico di nutrienti. Dopo i pomodori, gettonatissimi in qualsiasi orto, soprattutto in estate, semina i piselli.
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Prima di mettere a germinare i semi di pomodoro, assicurati di aver coltivato, nei mesi immediatamente precedenti, dei fagiolini. Prima del mais, citato all’inizio, semina i cavoli, oppure dopo i cavoli semina il mais. Se questa estate hai piantato molti cetrioli e il raccolto è stato fruttuoso, è giunto il momento di seminare le carote. Noterai la differenza nei prodotti del raccolto già ai suoi primi frutti.