Attenzione al mal d’esca: se possedete un vigneto potrebbe facilmente capitare che attacchi le foglie dei vostri floridi filari. Ecco come intervenire.
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Il nome scientifico del parassita fungino è diverso in base al ceppo d’appartenenza. Phaeomoniella chlamydospora, Phaeoaeremonium minimum, Fomitiporia punetata, Fomitiporia mediterranea, Pleurostoma richardisiae, sono questi i nomi del volgarmente noto mal d’esca.
Analizziamo assieme il quadro sintomatologico col quale si manifesta e le possibili strategie d’urto in caso di attacco. Se non preso in tempo, questo male può fare danni gravi sulle colture di vite.
Questo parassita, quando compare, interessa foglie, ceppo e frutti (acini) della vite, pertanto le condizioni vitali della pianta possono rapidamente precipitare. A livello visivo, in caso di malattia, sul legno della vite compariranno delle venature particolarmente scure ma non solo.
Ad interessare la struttura lignea dell’albero saranno anche delle spaccature evidenti seguite da processi difficilmente reversibili di carie bianca. Le foglie inizieranno lentamente a marcire. Il processo di necrosi partirà dall’esterno e mano a mano si estenderà sino all’interno della foglia.
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Per quanto riguarda gli acini d’uva, i frutti della vite, il mal dell’esca si presenterà cospargendoli di macchie scure, tendenti al viola, ricoperte di puntini. Alcuni ceppi della malatti causano l’emissione di sostanze gommose interne agli acini. Questo fenomeno colpisce maggiormente le piante madri e i portinnesti.
Attenzione alle potature. Un altro ceppo del mal dell’esca adora annidiarsi sulle ferite fresche da potatura, soprattutto se la stagione è quella fredda. In alcuni casi le spore di questo fungo si infilano dentro le venature del legno causando l’infezione anche in piena stagione vegetativa.
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Se le foglie appaiono “tigrate”, “striate” o “maculate”, potresti stare ad osservare gli effetti del mal dell’esca. Può capitare che l’infezione fungina sia più subdola e occulta del previsto. Non di rado capita infatti che un’albero di vite apparentemente sano muoia improvvisamente.
Come per tutte le infezioni fungine, quando il mal d’esca colpisce la sua azione si rivela letale. Come prevenire questo male? Innanzitutto non potare la vite durante l’inverno. Capitozza le piante colpite e alleva daccapo un nuovo ceppo per ridurre le possibilità di diffusione della malattia.
Natuali pesticidi davvero efficaci contro questa malattia sono delle altre specie di funghi. Il Trichoderma asperellum è un fungo antagonista del mal dell’esca particolarmente usato in agricoltura biologica. Potrai passarlo senza problemi sulla tua coltura di vite. La dose adeguata è quella di 1, 5 kg per ettaro di terreno, ovvero 250 g di soluzione ogni 100 litri d’acqua.