Samsung, l’azienda coreana famosa per gli smartphone, si impegna ad investire 5 miliardi di euro per la tutela dell’ambiente, da qui al 2050
La Samsung nasce in corea del Sud, nel lontano 1938. I campi di interesse in cui opera sono molteplici, dalla trasformazione dei prodotti alimentari, a quelli tessili, alle assicurazioni, titolo e vendita al dettaglio.
Già dal 1960 amplia gli interessi al settore della tecnologia, e dal 1990, la sua attività si concentra sempre di più in questo settore, tanto che è diventatta la sua principale fonte di reddito. Dal 2017, infatti, il valore del marchio è salito fino a diventare il sesto nella classifica mondiale.
Anche Samsung ha scelto di aiutare l’ambiente. Si è impegnata a investire 5 miliardi di euro, da qui al 2030 per azzerare le emissioni di carbonio utilizzando sempre di più fonti di energia rinnovabile. Non solo, si impegna a sviluppare nuove tecnologie per creare prodotti eco-efficienti, per riutilizzare l’acqua e per trasformare il carbonio in una risorsa riutilizzabile.
In realtà, l’azienda sostiene che già da diverso tempo si sta impegnando in ambito ambientale. Prova tangibile è l’adesione a RE100, un’iniziative a cui partecipano molte altre aziende a livello mondiale, e che si stanno impegnando a raggiungere il 100% di utilizzo dell’energia rinnovabile.
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E soddisfare il fabbisogno energetico, prodotto da fonti rinnovabili al 100%, in 5 anni, mettendolo a disposizione di altri paesi al di fuori della corea del Sud. Ne beneficeranno il Vietnam, il Centro e Sud America, l’ Asia sud orientale, CIS, e l’Africa entro il 2030.
L’obiettivo primario è,quindi, raggiungere emissioni zero del carbone, nella divisione dell’elettronica di consumo, Device eXperience, entro il 2030, da estendere a quelle di memorie e fonderie, Device Solutions, entro il 2050.
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La plastica, entro il 2030, dovrà essere reciclata per il 50% e, al contempo, verrà introdotto l’uso di resina reciclata. E il piano di raccolta dei vari rifiuti elettronici, si estenderà dai 50 paesi attuali, ai 180 entro il 2030. Gli impianti dovranno essere aggiornati, per renderli più efficienti e meno dispendiosi delle risorse idriche.
L’azienda ha, inoltre, assicurato che si occuperà di massimizzare l’intera catena del valore, lo Scope3. Fornitori e logistica dovranno muoversi solo con mezzi elettrici. Verranno massimizzati il riuso dei minerali impiegati, così come le batterie degli smartphone inutilizzabili, in dispositivi IoT.
Altro fattore indispensabile per perseguire l’obittivo sostenibilità, è l’analisi del ciclo di vita dei prodotti. A tale fine è necessario promuovere un’economia circolare che abbia come obiettivo fondamentale, sia l’uso di materiale da reciclo che la fase finale di smaltimento.