Gli alberi hanno una coscienza? La scienza ha già evidenziato che i vegetali possano rispondere agli stimoli, ma riescono pensare?
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Diversi test, negli ultimi anni, hanno testimoniato una sorta di percezione dei vegetali, capaci di essere stimolati da agenti esterni e di poter comunicare a modo loro. Tuttavia, il mondo vegetale è ancora ignoto alla scienza, non sappiamo se alberi e piante possano provare dolore o se siano in grado di pensare, e quindi di avere una specie di forma di coscienza.
La neurobiologia vegetale si occupa proprio di questo campo, e cerca di raccogliere informazioni preziose per capire il comportamento degli alberi. La fisiologia vegetale, invece, si occupa di studiare le piante dal punto di vista cognitivo, cercando di capire se questi riescano effettivamente ad apprendere e a memorizzare.
Le piante hanno una sorta di sensibilità nei confronti dei propri simili. Capita spesso di notare due piante vicine, le cui chiome non si sovrappongono, e non si toccano nemmeno. Significa che ognuna è consapevole del proprio spazio di crescita, permettendo così al sole di filtrare e di nutrire tutti le piante della zona, senza escluderne nessuna. Questa caratteristica incuriosisce gli scienziati.
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Questa forma di rispetto degli alberi e delle piante in generale, potrebbe essere un meccanismo di difesa dalle malattie e dal deperimento. Inoltre, gli alberi condividono le risorse nutritive tramite le loro radici, formando reticolati intricati che percorrono tutto il sottosuolo di un bosco o di una foresta. Tutti gli alberi, in sintesi, si toccano sotto terra, e comunicano.
Si definiscono “reti micorriziche”, attraverso le quali gli alberi comunicano e condividono le risorse, come azoto o carbonio. Una caratteristica, però, che lascia a bocca aperta, è che esiste l’albero madre, in grado di riconoscere i propri familiari, preferendo nutrire le piante appartenenti alla stessa famiglia, rispetto alle piante appartenenti ad altre specie.
Alberi secchi, feriti o morenti, tendono ad avvertire tutti gli altri di un eventuale pericolo. In questo caso, la comunicazione non avviene solo sotto terra, tramite le radici, ma anche nell’aria, attraverso la diffusione di un particolare odore. Ad esempio, se c’è un’infestazione di parassiti, un albero emette un odore particolare, come ad esempio le molecole chiamate “jasmone”, in modo tale da avvertire tutti gli altri.
L’odore dell’erba tagliata, in realtà, è la diffusione di un profumo collegato a una situazione di allarme. Inoltre, gli alberi sono in grado di emettere frequenze sonore, quindi suoni a bassissima frequenza, impercettibili da parte dell’uomo, ma comprensibili dalle altre piante e dagli animali.
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Questi, attraverso i suoni, comunicano con gli animali, come nel caso dei fiori con gli insetti impollinatori, che producono più nettare a seconda del fabbisogno. Infine, le piante possono muoversi, provocando un leggero tremolio in caso di pericolo, oppure producendo sostanze disinfettanti per curare le ferite. Gli alberi sono dunque consapevoli dell’ambiente che li circonda, ma se possiedono una coscienza, e quindi se siano capaci di pensare, bè, nessuno lo sa con certezza.