L’elefante nella stanza di questi giorni è l’inedita frequenza dell’attività sismica. Solo ieri in Italia si sono verificate 5 scosse nell’arco di poco tempo. Che succede?
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L’INGV rassicura: fra le 5 scosse del 23 settembre non c’è correlazione. Se questo è vero, e lo è di certo, la situazione non smette di destare preoccupazione. La correlazione infatti non è fra i terremoti in sè ma fra i cambiamenti climatici e gli eventi sismici.
Al di là dei complessi meccanismi geologici alla base del fenomeno sismico, una simile concentrazione di scosse di magnitudo sensibile (recepibile) non si era mai manifestata prima. Le ragioni sono numerose, ma una spicca sulle altre. Analizziamo i fenomeni geologici che hanno interessato la nostra penisola agli sgoccioli di settembre.
E’ il 23 settembre e in provincia di Catania si registra una scossa di magnitudo 3.6. Pochi minuti dopo nelle Marche accade lo stesso, la magnitudo è di 3.9. In Calabria, lo stesso giorno, i sismografi registrano una scossa di 3.2 su scala. In Liguria, agli antipodi, segue una scossa di magnitudo 4.0 seguita da Modena che registra un’intensità di 3.7 e Lucca con 3.2.
Letta così sembra veramente l’introduzione di un romanzo sulla fine della civiltà umana tutta. L’isituto nazionale di geofisica e vulcanologia rassicura che gli eventi non abbiano effettiva correlazione, eccezion fatta per i due sismi a Folignano, uno verificatosi alle 12 e 24, l’altro alle 12 e 25.
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In questo caso è plausibile che la prima scossa, con profondità di 24 km, abbia smosso qualcosa superficialmente al punto da determinare una successiva scossa a 10 km di ipocentro. L’Italia è, d’altro canto, una penisola ad elevata intensità sismica. Ciò non è così manifesto per l’intensità davvero trascurabile delle scosse che investono per intero la nostra penisola quasi ogni minuto.
La nostra penisola è infatti tappezzata di faglie in continuo assestamento. I geologi e i sismologi affermano, con cognizione, che un terremoto in Liguria non può di certo averne causato uno in Calabria, e questo è vero. Ma allarghiamo la visuale: cosa ha causato tutti e 5 i terremoti nel medesimo giorno?
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La Terra è un ecosistema che, in quanto tale, consta di interconnessioni fra varie sfere ambientali, dall’atmosfera all’idrosfera alla criosfera. Va da sè che l’innalzamento delle temperature nell’atmosfera (ovvero l’aumento smisurato di quantità di C02 presenti nell’aria) ha generato una serie di cambiamenti sulla struttura geologica dei suoli, sulle piantagioni, sull’idrosfera e la criosfera.
In particolare lo scioglimento repentino dei ghiacci, la siccità che ha prosciugato fiumi e laghi, ha fatto si che il suolo sottostante i bacini d’acqua e i blocchi di ghiaccio, si trovasse improvvisamente alleggerito del peso dell’acqua e del ghiaccio, o, in caso contrario, inondata fino all’inverosimile.
I fenomeni sismici legati a questi spostamenti importanti di masse idriche sono di rilevanza centrale per il tentativo esplicativo dei fenomeni del 23 settembre. La terra è di fatto “saltata sù” alleggerita da acqua e ghiaccio, oppure costretta ad affossarsi sotto le tonnellate d’acqua piovute in tempi oltremodo ristretti dal cielo.