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Un pesce con gli occhi giganti e i denti sporgenti: la scoperta è sconvolgente

Un nuovo pesce marino è emerso dalle acque australiane. Il pescatore Trapman Bermagui, che vive e lavora a Sydney, lo ha catturato e fotografato lo scorso 12 settembre, condividendo la foto sul suo profilo Facebook.

Il pesce misteriosi degli abissi (screen dal canale YouTube 株式会社 FullDepth)PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM

Il misterioso squalo ha un aspetto decisamente insolito, quasi “preistorico”, con la pelle ruvida, il muso a punta, occhi grandi e una serie di denti aguzzi e decisamente sporgenti. Nuotava in acque molto profonde, a circa 650 metri di profondità. E questo può spiegare la conformazione insolita dei suoi occhi.

Alcuni hanno trovato una somiglianza con lo squalo cookiecutter, un piccolo squaliforme dal corpo allungato a forma di sigaro, ma secondo il suo scopritore non ha niente a che vedere con l’esemplare.

La specie di pesce con gli occhi giganti, la pelle ruvida e i denti aguzzi: che razza è?

Centroscymnus Owstoni (foto di Trapman Bermagui)

Secondo Dean Grubbs, direttore del laboratorio costiero e marino della Florida State University, la specie risulta essere un Centroscymnus owstoni, un palombo. «Nelle mie indagini in mare aperto, ne ho catturati alcuni nel Golfo del Messico e alle Bahamas. Provenivano da una profondità compresa tra i 740 e 1160 metri», quindi un po’ più in profondità di questo.

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Il professore Christopher Lowe, direttore del Long Beach Shark Laboratory della California State University ritiene invece che si tratti di «uno squalo aquilone d’acque profonde, già avvistato nelle acque d’Australia». Per altri sarebbe invece uno squalo zigrino, appartenente alla famiglia Dalatiidae. L’indagine è aperta.

Presto è arrivata una seconda spiegazione. Il professor Christian Lowe, direttore del Long Beach Shark Laboratory della California, non concorda sull’identità del pesce. Per l’uomo, si tratta invece di uno squalo aquilone. Ciò ha chiamato in causa altre schiere di studiosi.

Secondo alcuni follower si tratterebbe di un cookiecutter, “un piccolo squaliforme dal corpo allungato a forma di sigaro”, come ricorda la Stampa. Bermagui però respinge questa ipotesi. Suggestiva la testimonianza di Dean Grubbs, direttore del laboratorio costiero.

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Neanche i più esperti riescono a identificarne l’identità, e ciò evidenzia le difficoltà nell’avvistare questo tipo di pesce, un mistero che vive negli abissi e che ogni tanto fa capolino tra le acque dell’Australia, oltre che dall’America Centrale. Altri ricercatori, invece, lo definiscono squalo zigrino, appartenente alla famiglia delle Dalatiidae. Insomma, un mistero ancora da risolvere e che mette contro i vari esperti.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.