Durante la giornata mondiale dei Fiumi, che si è celebrata ieri, sono stati evidenziati come i fiumi italiani stiano morendo
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La situazione legata ai fiumi italiani è davvero preoccupante. E’ quello che emerso ieri, durante le celebrazione della “Giornata Mondiale dei Fiumi“. Una condizione peggiorata soprattutto in questo periodo contrassegnato dalla peggiore siccità che il Bel Paese sta passando negli ultimi 70 anni. Ma la colpa non è solo del cambiamento climatico. Il vero responsabile sarebbe un altro.
Certamente la crisi climatica ha inciso in maniera definitiva. Basti pensare agli scatti satellitari del Po, che hanno evidenziato come il corso d’acqua non esista più, o alla terribile inondazione delle ultime settimane che si è abbattuta sulle Marche causando 11 morti. Due eventi che sono ben correlati. Nella regione adriatica, in appena due ore, sono cadute ben 420 ml di pioggia che hanno portato i fiumi, esausti dalla siccità, a straripare coprendo la città di fango e spezzando tante vite.
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In questi 9 mesi del 2022, in tutta Italia sono verificate ben 62 alluvioni. Ma come detto la colpa di tutto ciò non può essere solo e unicamente dei fattori climatici. Infatti alla base di tutto ciò, che portato lo Stivale, c’è ben altro. Come, ad esempio, il Piano nazionale di adattamento alla crisi climatica che non è stato variato o cambiato dal 2018.
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Uno scenario terribile che però fa capire a tutti come alla base della crisi climatica ci siano le attività antropiche più nere. Ma non solo perché anche tutti gli altri interventi sono stati messi in secondo piano innescando, di conseguenza, questo processo distruttivo. Per fare degli esempi concreti non si può non citare l’erosione della terra dovuto soprattutto alla pessima gestione delle risorse idriche, ma anche alla mancata protezione dei fiumi che vengono quotidianamente avvelenati con ogni mezzo a nostra disposizione