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In autunno le foglie cambiano colore e cadono, come mai?

In autunno, le foglie degli alberi cambiano colore, rendendo unico il paesaggio, si seccano e, infine, cadono: come mai?

Fogliame di autunno (Pixabay)

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Il panorama autunnale è di una bellezza mozzafiato, ricchissimo di colori e di sfumature. La natura inizia la fase di letargo, perciò comincia a seccarsi, arricchendo il paesaggio di nuovi colori. È in questo periodo che inizia il meccanismo di senescenza programmata. Le protagoniste indiscusse dell’autunno sono le foglie, le quali attuano questa trasformazione incredibile.

Prima di cadere, queste si arricchiscono di tonalità fantastiche: giallo, arancione, marrone, rosso, viola, magenta. Il tutto grazie ai loro pigmenti. Questa trasformazione si definisce senescenza fogliare, una transizione che porta la natura alla stagione invernale. Ma quali sono le foglie che si trasformano? Sono quelle delle piante decidue o caducifoglie.

Il processo di senescenza fogliare: le foglie cambiano colore e cadono

Colori delle foglie secche (Pixabay)

Le piante decidue o caducifoglie, sono quelle piante che perdono periodicamente le foglie durante la stagione fredda. Si differenziano, quindi, dalle piante sempreverdi, che non perdono il fogliame. Le foglie sono verdi per la clorofilla, una molecola essenziale tramite la quale le piante effettuano la fotosintesi. In natura, però, i pigmenti delle foglie non sono verdi, ma tendono al blu, al magenta, al rosso o al giallo.

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Tuttavia, si colorano di verde proprio per via della clorofilla. Quando arriva l’autunno, però, le ore di luce diminuiscono e le temperature si abbassano, di conseguenza la clorofilla inizia a sparire, lasciando così intravedere la vera colorazione delle foglie, ossia i pigmenti chiamati carotenoidi, xantofille e antociani. In base al mix di questi pigmenti, le foglie palesano il loro aspetto, prendendo colorazioni di mille sfumature. Il passaggio dall’estate all’autunno è una fase delicata per la vegetazione.

Questa si prepara all’inverno, perciò smette di produrre clorofilla per risparmiare energia, lasciando morire il fogliame per liberarsene. Inizia così un processo di invecchiamento programmato, che va di pari passo con la diminuzione delle ore di luce e con l’assenza di acqua e di nutrienti.

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Le piante si preparano ad andare in letargo, praticamente spegnendo le loro funzioni vitali, risparmiano il più possibile le proprie energie. In questo modo, si spogliano, lasciano cadere le foglie morte, mantenendo solo una piccola dose di energia, la quale sarà pronta a ravvivarsi con il sopraggiungere della primavera, dove la pianta incomincerà un nuovo ciclo vitale.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.