Nuova proposta in arrivo per il risparmio energetico. È davvero surreale! La gente stenta a crederci.
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Il tema del risparmio energetico è uno dei temi più delicati degli ultimi anni e per il quale diversi governi stanno cercando le soluzioni più disparate.
La pandemia globale ed il recente conflitto tra Russia ed Ucraina hanno peggiorato enormemente una situazione già fragile, portando ad un aumento dell’inflazione inverosimile.
Caro carburante e caro energia stanno mettendo letteralmente in ginocchio il popolo italiano, che pur di arrivare a fine mese sacrifica anche i beni più indispensabili.
Se non è possibile abbassare i prezzi di produzione e trasporto delle materie prime, allora l’unica soluzione è ridurre i consumi. Ma quali solo le soluzioni per migliorare il risparmio energetico?
Se prima bastava utilizzare una volta in meno la lavastoviglie o la lavatrice, adesso fare qualche rinuncia non basta più. Ed ecco che i Governi di tutto il mondo si destreggiano nella ricerca delle soluzioni più plausibili. Una delle soluzioni proposte è davvero bizzarra e, oseremmo dire, surreale.
La proposta surreale per il risparmio energetico
Risparmiare energia è diventato d’obbligo, soprattutto negli ultimi mesi dove i costi in bolletta sono persino raddoppiati rispetto all’anno scorso. I Governi, allora, stano cercando delle soluzioni per poter garantire un migliore risparmio alla propria popolazione.
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Tra le varie proposte ne spunta una davvero surreale. A proporla è la Svizzera, con una dichiarazione – per molti alquanto stramba – del ministro dell’Ambiente, Simonetta Sommaruga.
Il ministro per garantire un maggiore risparmio energetico, incita il popolo a provare a lavarsi in coppia durante questo inverno. Secondo i dati a sostegno, infatti, effettuando una doccia in coppia, invece che due docce singole, si potrebbe risparmiare circa il 15% di energia.
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Una proposta che sicuramente non diverrà una soluzione. Basti pensare il fatto che non tutti vivono in coppia – come molti single – e non tutti sono disposti a fare docce comunitarie – basti pensare a tutte quelle persone fuorisede che condividono la casa in affitto con dei coinquilini – motivo per cui, purtroppo rimane una proposta attuabile solo da una fetta della popolazione.
