La convivenza con grandi animali selvatici, non sempre è facile, ma nel Parco Nazionale d’Abruzzo, del Lazio e Molise, sembra di sì
Nel Parco dell’ Abruzzo, lazio e Molise, vive un orso con il nome di Juan Carrito. E’ uno dei quattro figli dell’orsa Amarena, ed ha un carattere esuberante. Negli anni si è fatto conoscere per le sue numerose escursioni in orti e pollai nella zona della marsica Fucense.
E’ uscito, quindi, dai confini del parco. Per questo motivo gli spostamenti dell’orso Juan sono sotto continuo monitaroggio da parte del Guardiaparco, del Servizio Scientifico e dei Carabinieri Forestali.
E’ tornato a far parlare di sè l’orso Juan Carrito. Attirato dal miele delle arnie di alcuni apicoltori, sembra che l’animale non abbia resistito e se lo sia mangiato. Il fatto è successo durante una notte di qualche giorno fà.
Alcuni apicoltori abruzzesi, nei pressi di Rivisondoli, nella mattinata, hanno trovato alcune delle loro arnie rovesciate, e intorno, le orme dell’orso. In realtà, non si sa con certezza se sia stato lui, ma le sue molteplici scorribande fuori dal parco, lo fanno pensare.
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Gli apicoltori, comunque, non sono dispiaciuti di quanto è successo, e non hanno dato colpe all’animale. L’orso, infatti, in questo caso, ha seguito solo la sua natura. La questione è che, la rete elettrificata di protezione era guasta.
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Il fatto ha dimostrato che l’Abruzzo ha imparato a convivere con gli orsi in modo del tutto civile ed attento. Infatti, hanno dichiarato in un loro post su Facebook:
“Siamo consapevoli e felici di dovere convivere con questo animale che è parte di questo territorio tanto quanto noi”.
Sicuramente Juan, o chi per lui, ha causato alcuni danni, ma gli apicoltori hanno tenuto a sottolineare che il suo passaggio è stato un ottimo feedback per la qualità del loro miele. Inoltre, il loro comportamento ha ricevuto i complimenti anche da parte dell’Associazione Salviamo l’orso, per la pazienza e comprensione dimostrata.