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Spreco alimentare, i numeri sono agghiaccianti: il 30% di cibo buttato nella spazzatura

Appena trascorsa la Giornata mondiale della consapevolezza sullo spreco alimentare: facciamo due calcoli sul cibo buttato via.

Frutta marcia (Pixabay)

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Il 29 settembre si è celebrata la Giornata mondiale della consapevolezza sullo spreco alimentare, un giorno in cui riflettere sull’enorme quantità di cibo che sprechiamo quotidianamente. Basti pensare che il 30% del cibo finisce nel secchio della spazzatura, e ciò produce anche il 10% di emissione di gas serra nel mondo.

Poche persone sono consapevoli dello spreco di cibo e dell’impatto che questo comporta sull’ambiente. Gettare via del cibo equivale a sprecare risorse preziose che la Terra fornisce. Inoltre, si tratta di rendere inutili tutti gli sforzi affrontati per produrre queste risorse, quindi il lavoro, la produzione, il territorio e il commercio.

I numeri dello spreco alimentare sono agghiaccianti

Cibo acquistato al market (Pixabay)

La testata Journal of Cleaner Production ha pubblicato, qualche tempo fa, i numeri di questo spreco, stimando uno spreco di cibo che s aggira sugli 80 miliardi di m3 di acqua e 4 mila miliardi di MJ di energia. Tutte risorse sprecate e che invece potrebbero essere utilizzate per altro, specialmente in questo periodo storico davvero delicato da affrontare, afflitto dalla crisi energetica e dalla crisi climatica.

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Ma qual è la causa principale per cui si spreca cibo? È semplice, si tratta di una banale disattenzione da parte dei consumatori, seguita poi da un cibo cucinato in eccesso e da una spesa troppo abbondante, nonché una scorretta conservazione. Si acquista troppo cibo che poi non si consuma, scade, va a male e poi si getta nella spazzatura. Ma non solo.

Ad esempio, il 30% di frutta e verdura si butta nella spazzatura, senza arrivare nelle case dei consumatori. Si tratta della frutta o della verdura di brutto aspetto, con buccia ammaccata o dimensioni piccoline, scartate dal consumatore e lasciate marcire al supermercato.

Le App di delivery che si occupano di anti spreco

Frutti andati a male (Pixabay

Babaco-Market, ad esempio, è una piattaforma online di delivery che recupera e consegna tutta questa frutta di brutto aspetto ma ancora buona, e la vende a un prezzo scontatissimo. È un metodo antispreco davvero efficace, ci si abbona e ogni settimana si riceve un carico di verdura e di frutta scartate solo per via dell’aspetto meno invitante rispetto agli standard.

Ma di App simil ce ne sono diverse, le quali permettono di acquistare cibo avanzato a un prezzo basso. Se in Europa sprechiamo circa il 30% di frutta e verdura, nel resto del mondo se ne spreca il 46%, una cifra assurda, quasi la metà di quello che viene prodotto.

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Si parla di più di 25 kg di frutta buttata via per persona ogni settimana, 1530 tonnellate solo in Italia. Bisogna partire da una maggiore consapevolezza per ridurre gli sprechi, quindi fare attenzione a ciò che si compra, congelare i prodotti congelabili, acquistare prodotti di stagione e dare priorità ai cibi prossimi alla scadenza.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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