Dormire bene e, per almeno, 8 ore consecutive, è un toccasana per il nostro corpo ed anche per il nostro cervello
Per alcuni di noi, l’arrivo della sera, mette tristezza e, a volte ansia. Il solo pensiero di andare a dormire, e rimanere nel letto svegli, ci agita. E, ovviamente, più l’ansia sale, più troviamo difficile addormentarci.
Il suono della sveglia, il mattino successivo, può essere una liberazione, o, al contrario, un incubo. In entrambi i casi, alzarsi stanchi non aiuta ad affrontare la giornata in modo costruttivo. I mal di testa, o gli sbadigli, ci mettono ancora di più di cattivo umore e diventiamo insofferenti con chi ci sta intorno.
Esiste un metodo che può tornarci utile, è quello del 4-7-8
Se vogliamo dormire bene la notte, potrebbe tornare utile crearsi una routine serale. Come si fa con i bambini. Creare l’atmosfera adatta, iniziare con una cena leggera e, possibilmente, consumata non davanti alla televisione.
Regalarsi un paio d’ore di relax, magari leggendo un libro o ascoltando musica rilassante. Cercare di coricarsi sempre alla stessa ora, dopo aver sorseggiato una tisana fumante di camomilla, tiglio o melissa.
Anche scegliere un buon materasso e un cuscino, ha la sua importanza. Il nostro corpo ha bisogno di riposare su una superficie consona alla sua forma. E ognuno di noi ha esigenze particolari e diverse.
Un buon bagno caldo, è un toccasana per la mente. Abbassare le luci, accendere qualche candela, aggiungere all’acqua degli oli essenziali come l’arancio amaro, il mandarino o la lavanda, ci preparano a una notte di sogni belli. Indossare un pigiama fresco di bucato, e coccolarci in lenzuola di qualità, aiuta a creare il giusto mix per un sonno ristoratore.
Se anche in questo modo non funziona, e non vogliamo ricorrere a dei sonniferi, possiamo provare un nuovo metodo che arriva direttamente dall’America. Si chiama metodo del 4-7-8. L’ideatore è il Dottor Andrew Weill.
E’ una pratica molto semplice da seguire. Si basa su una tecnica di respirazione, simile a quella che si pratica alla fine di un ciclo di asana, nello yoga. Dobbiamo prenderci un momento che dedichiamo solo a noi e lasciarci andare e ascoltare il nostro respiro.
La tecnica è un’antica pratica indiana e che si basa, proprio, sull’ascolto e il controllo del nostro respiro. Il pranayama, questo è il nome della tecnica, ha il suo fondamento nel respiro, nel far entrare il prana, cioè l’energia vitale, e far uscire ciò che non ci serve più.
Il Dottor Weill, basandosi su queste conoscenze, ha potuto constatare che, se controlliamo il nostro respiro per un tot di tempo, la nostra mente si rilassa, e così il nostro corpo. Seguire questi pochi suggerimenti potrebbe aiutarci a dormire un sonno ristoratore.
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Iniziamo con il liberare i polmoni, rspirando profondamente. Quando siamo pronti, inspiriamo per 4 secondi. Tratteniamo il respiro per 7 secondi ed espiriamo per altri 8 secondi liberandoci dell’aria e facendola uscire dalla bocca.
E’ una sequenza che va ripetuta almeno 3 volte, perchè funzioni. Imparare a modulare il ritmo dell’inspirazione e dell’espirazione, ci aiuterà a rilassarci, e ci permetterà di addormentarci nel giro di qualche minuto.
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E’ una pratica che dovremmo fare nostra e non solo prima di coricarci. Ci potrebbe tornare utile anche in quelle giornate particolarmente faticose e stressanti. Quando l’ansia ci prende e non sappiamo come reagire, fermiamoci e respiriamo.
Ritagliarsi quei pochi minuti, in un posto tranquillo e respirare, calma il cuore e i pensieri fissi si disperdono da soli. Ritrovare il giusto equilibrio, ci permette di osservare ciò che stiamo vivendo, da una prospettiva diversa. A volte ci aiuta di ridimensionare un ostacolo che ci sembrava insormontabile.