Esportazione animali vivi via mare: da quando sarà vietata

La Nuova Zelanda ha deciso di vietare l’esportazione di bestiame via mare dall’aprile 2023, citando problemi di benessere degli animali. Una decisione che avrà forti impatti sui principali partner commerciali tra cui Australia e Cina.

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Pecore pascolo – Pixabay

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La decisione è maturata dopo che una nave che era partita dalla Nuova Zelanda con quasi 6.000 mucche e 43 membri dell’equipaggio si è capovolta nel 2020 al largo del Giappone. Il ministro dell’Agricoltura Damien O’Connor ha affermato che la legislazione che vieta l’esportazione mira anche a proteggere la reputazione della Nuova Zelanda come leader globale negli standard di benessere degli animali.

«La lontananza della Nuova Zelanda significa che gli animali sono in mare per lunghi periodi, aumentando la loro suscettibilità allo stress da calore e ad altri rischi associati al benessere. Questo disegno di legge rafforza e si basa sulla reputazione della Nuova Zelanda come produttore sicuro ed etico di prodotti alimentari di alta qualità» ha affermato O’Connor, aggiungendo che l’impatto sulle esportazioni sarebbe basso.

 

Esportazione animali da vivi vietata, i dettagli

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Esportazioni – Pixabay

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Le esportazioni di animali vivi via mare rappresentano circa lo 0,2% dei ricavi delle esportazioni del settore primario della Nuova Zelanda, per un valore di circa 60 milioni di dollari neozelandesi (circa 35 milioni di euro) all’anno dal 2015 al 2019. Rimane ancora possibile l’esportazione di animali vivi per via aerea.

Lo stop è stato accolto favorevolmente dai partiti neozelandesi e dalle associazioni animaliste che sia in Australia che in Nuova Zelanda chiedono da tempo ai rispettivi governi di prendere posizione sulle esportazioni via mare del bestiame e vietarle una volta per tutte.

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Se in Australia questo risultato appare ancora lontano, la Nuova Zelanda fissa come data ultima per il trasporto di animali vivi via mare il 30 aprile 2023. Nel nostro Continente invece non possiamo gioire allo stesso modo. Invece che fermarsi le esportazioni di animali vivi sono moltiplicate. Dalla Spagna negli ultimi cinque anni sono partite navi bestiame con a bordo un numero complessivo di 3 milioni di animali di allevamento.

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