Ultimamente, si è tornati a parlare di questa pianta, in seguito a una scoperta a dir poco, sensazionale. Sembrerebbe, secondo un farmacologo dell’Università di Istanbul, Mahmut Miski, specializzato in farmacognosia, lo studio, cioè, dei medicinali ricavati da piante e funghi, che il silfio sia ancora presente in natura.
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Ai piedi del monte Hasan, in Cappadocia, cresce un albero dai fiori gialli, che potrebbe essere riconducibile proprio al silfio. Era il 1983, quando Miski, mentre conduceva degli studi sulla ferula, chiese aiuto ai figli degli agricoltori della zona, perchè gli mostrassero dove poteva trovare queste piante.
I ragazzi lo condussero in un campo isolato, dove il bestiame non poteva pascolare. Lì, trovò delle piante dai fiori gialli, che producevano una resina dal sapore pungente. Il ricercatore scoprì che la pianta, secondo la letteratura dei primi del ‘900, si chiamava: ferula drudeana.
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In seguito ad alcuni studi, si è visto che le sue radici sono ricche di proprietà ed è come se in esse fossero contenute una combinazione di almeno una dozzina di altre piante medicinali. Nel 2012 il farmacologo, iniziò a notare la somiglianza con il silfio. Nel 2021 condivise le sue ricerche con il mondo, scrivendo un articolo sulla rivista Plants.
La ferula drudeana, ha caratteristiche simile al silfio. Cresce dopo grandi temporali ed è difficile da trapiantare. Anche se, i collaboratori di Minski sono riusciti, con una tecnica moderna che prevede di esporre i semi a condizioni ambientali particolari, a farla crescere in serra.