Vendemmia a rischio, arriva l’allarme degli agricoltori. La cause sono due, una è davvero insospettabile ma che preoccupa
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Ottobre è il mese per eccellenza della vendemmia. Il momento in cui si scende tra i filari di vite per raccogliere finalmente i frutti che la terra ci propone: l’uva. Un vero gioiello per la nostra Italia che da sempre è un’eccellenza nella produzione dei vini.
Il Made in Italy e le bollicine sono da sempre un’accoppiata vincente ma quest’anno rischia di andare tutto a rotoli. Gli agricoltori, infatti, lanciano l’Sos. La vendemmia è a serio rischio e la causa, secondo i produttori, sarebbe duplice. Ecco cosa sta succedendo.
Vendemmia a rischio, ecco la causa insospettabile
La vendemmia a rischio per una duplice causa: la siccità ed il reddito di cittadinanza. È questo l’allarme lanciato da uno dei produttori di vini più prestigiosi dello Stivale, conosciuto a livello internazionale. Parliamo di Antonio Rallo, amministratore delegato dell’azienda Donnafugata, una delle cantine più rinomate della Sicilia, oltre che presidente del Consorzio Doc Sicilia.
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Il suo sfogo e la sua denuncia l’ha affidata ai microfoni de Il Giornale. Al quotidiano ha denunciato la difficoltà della sua azienda, che rispecchia quella di tutto il settore, a trovare lavoratori che si prestino alla raccolta dell’uva e dunque che prendano parte alla vendemmia.
“Noi siamo sempre riusciti a trovare braccianti con il passaparola e invece questa estate abbiamo avuto seri problemi. Siamo molto più che preoccupati” ha rivelato l’imprenditore che parla di un primo e serio campanello d’allarme che non riguarda solo la vendemmia ma molti altri settori agricoli che faticano a trovare personale per la raccolta degli ortaggi e della frutta.
La motivazione, secondo Rallo, sta anche nel reddito di cittadinanza che permette a molta gente di vivere bene senza prestarsi più ai lavori stagionali come faceva un tempo. “No grazie, sono percettore di reddito e non posso lavorare, eventualmente potrei senza comparire” questa la risposta arrivata al titolare di Donnafugata e tanti altri imprenditori siciliani.
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Secondo il presidente del Consorzio Doc Sicilia si tratta di una misura che è stata utile, soprattutto nel corso della pandemia, ma ora ha la necessità di essere rivista in quanto rappresenta un vero paradosso per la società italiana e per il settore di riferimento che ha bisogno di manodopera che c’è ma non si rende disponibile a causa del sussidio.