Ultimamente si parla molto di bevande fermentate e, in particolare del tè Kombucha, vediamo insieme di che cosa si tratta
Il Kombucha è un tè che si ottiene dalla fermentazione di una madre di cellulosa simile a quella dell’aceto. Si chiama Scoby, ed è l’acronimo di Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast, una coltura simbiotica di batteri e lieviti, che serve per produrre questa bevanda probiotica.
Non si conosce con precisione l’origine del Kombucha. Si pensa risalga addirittura al 221 a.C., periodo della dinastia Qin, in Cina, dove l’imperatore Shen Nong, scoprì quello che allora veniva definito il tè dell’immortalità.
Tè Kombucha, un alleato per il benessere del nostro intestino
Le leggende intorno alla sua nascita sono tante, ma si sa per certo che approdò prima negli Stati Uniti fino ad arrivare da noi nei primi anni ’50. Precisamente il 19 Dicembre del 1954, la Domenica del Corriere dedica addirittura la copertina a quello che chiamavano fungo cinese.
In quel periodo fu un fenomeno pop talmente diffuso, che, persino, il conosciutissimo cantautore italiano Renato Carosone, gli dedicò una canzone: Stu fungo cinese. Da allora il tè, non solo è diventato ancora più popolare, ma anche oggetto di studi per conoscerne meglio le proprietà.
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Infatti, un gruppo di scienziate del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, ha studiato e pubblicato lo studio sulla popolazione di microrganismi della bevanda realizzata con il tè, lo zucchero e diverse piante aromatiche.
Hanno individuato altri 58 lieviti, molti dei quali sembrerebbero benefici per la nostra flora intestinale. Si tratta di lieviti che si sono dimostrati in grado di produrre gli esopolisaccaridi, sostanze dietetiche che ricoprono un ruolo importante per il benessere del nostro intestino.
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Sono in grado di sopravvivere nel tratto gastro-intestinale svolgendo il ruolo di probiotici. Questi ultimi sono dei microrganismi viventi che esercitano un effetto positivo andando a rafforzare il nostro ecosistema intestinale.
Nello studio hanno isolato anche dei batteri lattici e acetici, i quali contribuiscono al sapore e all’aroma del tè. E’ una bevanda che può essere presa anche da chi segue regimi alimentari vegani, o da intolleranti al lattosio, perchè non si tratta di un derivato animale come lo yogurt e il kefir.