Come ogni anno, anche il 2022 ha visto assegnati i premi Nobel per la Pace a chi si è distinto per la sua opera umanitaria
Alfred Nobel, inventore ed imprenditore di grande successo, decise di destinare alla sua morte, il 94% della sua fortuna all’istituzione di un premio da attribuire a coloro che avrebbero reso maggiori servizi a favore dell’umanità.
Inventò la dinamite e altri esplosivi. In seguito ad un increscioso episodio, decise di voler essere ricordato, dopo la sua morte, come filantropo, e non come colui che aveva inventato metodi per uccidere più persone possibili.
Il Comitato per il Nobel Norvegese si occupa di scegliere i vincitori del Nobel della Pace, e, ancora oggi, le premiazioni avvengono nel municipio di Oslo, capitale della Norvegia. Questo perchè la Norvegia, al tempo dell’istituzione del premio,era parte della Svezia, e Oslo era stata scelta per ospitare la cerimonia. La tradizione, da allora, è rimasta inalterata.
Quest’anno la scelta per l’assegnazione del Premio Nobel per la pace, è andata ad Ales Bialiatski. Promotore del movimento democratico in Bielorussia a metà degli anni ’80, ha dedicato la sua vita allo sviluppo pacifico del suo paese.
Fonda nel 1996 l’organizzazione Viasna, cioè Primavera, come risposta ad alcuni emendamenti costituzionali che avevano conferito al Presidente alcuni poteri dittatoriali. In quel periodo ci furono diverse manifestazioni e Bialiatski sostenne, attraverso la sua organizzazione, le proteste dei manifestanti che vennero, in seguito, incarcerati.
La sua Viasna si trasformò in un’Associazione per i diritti umani e documentò l’uso della tortura da parte delle autorità bielorusse nei confronti dei prigionieri politici. Le autorità cercarono di farlo tacere, ma senza successo.
Egli stesso fu incarcerato nel 2011, e rimase in prigione fino al 2014. Uscì per un breve periodo, per poi essere di nuovo incarcerato nel 2020, ed ancora oggi è detenuto, senza avere mai avuto la possibilità di ricevere un giusto processo.
Il comitato ha assegnato gli altri due premi alle Associazioni che hanno lavorato per promuovere la tutela dei diritti umani e la salvaguardia dei principi democratici. Una è l’organizzazione per i diritti umani Memorial.
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Fondata nel 1987 da attivisti per i diritti umani dell’ex-unione sovietica, ha lo scopo di mantenere alta la memoria delle vittime del regime comunista, affinché queste non fossero mai dimenticate.
“Ricordare le vittime del passato è essenziale per prevenire nuovi abusi in futuro”, ha affermato la Presidente Andersen, ricordando che “la pace è sempre la prossima vittima”.
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L’altra è la Center for Civil Liberties, fondata a Kiev nel 2007, promuove la tutela dei diritti umani e la salvaguardia dei principi democratici in Ucraina. L’associazione vuole rafforzare la società ucraina e controllare l’operato delle istituzioni, affinché rispettino la democrazia.
“Dopo l’invasione russa avvenuta a Febbraio 2022”, ha commentato Andersen “Center for Civil Liberties è stata un partner pioniere nell’identificare e documentare i crimini di guerra russi contro la popolazione civile ucraina”.
Il Comitato per il Nobel, con l’assegnazine di questi premi, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica. E’ fondamentale che si riconosca l’importanza della democrazia e della pace, in quelle zone che oggi stanno vivendo un momento molto difficile.