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Lifestyle

Camminare 10mila passi senza saperlo, è così che si fa

Molte ricerche scientifiche sulla salute smentiscono il suggerimento dell’OMS sui 10 mila passi quotidiani per condurre una vita sana

Coppia tra la natura (Pixabay)

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Se stiamo a quel che dice l’OMS non possiamo farne a meno, ma abbiamo davvero bisogno di 10.000 passi al giorno per essere in forma?
Qualche anno fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lanciò la campagna dei “10.000 passi al giorno” per invitare i cittadini a condurre una vita sana, che diminuisse i rischi di attacchi cardiaci, migliorasse la pressione arteriosa e contribuisse a un generale dimagrimento delle persone a rischio obesità.

Cammina così per 10 mila passi: sarà un gioco da ragazzi

camminare in compagnia (Pixabay)

Quindi camminare fa davvero così bene? La risposta è sicuramente sì, ma non è certo una novità. Ma è davvero questa la soglia necessaria per avere una vita sana? E da dove arriva il numero 10.000?
Negli anni abbiamo visto come questa misura susciti dubbi. E le alternative scientifiche ci sono. Dagli studi che suggeriscono 3 mila passi quotidiani a quelli che puntano su 7 mila (forse l’obiettivo più equilibrato). Cerchiamo di capirne di più.

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La “storia dei 10mila passi” è interessante, ed è collegata al mercato dei braccialetti fitness (o smartband, orologi GPS e simili), che dal 2018 è in continua espansione.
Non tutti sanno però che il primo dispositivo del genere vide la luce nel 1964 in Giappone, anno delle prime olimpiadi di Tokyo, e venne spinto dalla campagna marketing dell’agenzia nipponica Yamasa Tokei che lanciò sul mercato Manpo-Kei, letteralmente “il contatore dei 10.000 passi”.
Per la prima volta veniva distribuito un dispositivo automatico che indicava l’esatto numero di passi da compiere per essere in salute. In seguito l’OMS, coinvolta nell’argomento, condusse i suoi studi e arrivò a stabilire il suo riferimento, che non ha a che fare con il braccialetto giapponese, ma tutto nacque da un lancio pubblicitario.

Oggi il mercato ha migliorato il prodotto senza cambiare il numero dei passi: sempre 10.000, che corrispondono grosso modo a 8 km.

 

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Bisogna domandarsi se realmente questo numero possa considerarsi ancora attendibile e rappresentare un adeguato promemoria per quelle persone sedentarie che vorrebbero cambiare stile di vita ma non ci riescono. L’OMS e la Società Italiana dell’Obesità (SIO) convengono nel sottolineare l’importanza di una regolare attività fisica per prevenire e, in alcuni casi, risolvere problemi metabolici,cardiovascolari, posturali e pressori.
Ma i 10.000 passi, più che un diktat medico-scientifico per condurre una vita sana, vanno considerati più che altro un incentivo per chi vuole migliorare la propria qualità di vita ma non ci riesce.

Carla Carro

Scrivo da quando avevo 5 anni... e non ho più smesso. Laurea triennale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma in Scienze e tecniche psicologiche, laureanda in Psicologia clinica presso lo stesso ateneo. Appassionata di giornalismo di inchiesta, musica e curiosità, scrivere è una vera e propria necessità.

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