La prima persona ad essere fotografata? Vi sveliamo questa curiosità che oggi ha un valore immenso: è un viaggio nel tempo incredibile
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Oggi le fotografie invadono la nostra vita. In tv, ma soprattutto sui social, scandiscono il tempo delle nostre giornate. Quelle più belle, o anche ritoccate, da postare per mostrarle agli altri e tenerle come un ricordo indelebile, ma anche quelle estemporanee, scattate in momenti di svago, un selfie per mandare un bacio, una davanti allo specchio per mostrare all’amica l’outfit scelto per la serata. Insomma ogni momento è buono per una foto.
Un tempo non era così. Anche la fotografia è una grande conquista che spesso nella contemporaneità dimentichiamo. Un tempo le foto erano un lusso ed in pochi potevano permettersele. Ma vi siete mai chiesti chi è stata la prima persona ad essere fotografata? Ecco la verità.
Non eravamo ancora a metà dell’Ottocento, quando a Parigi, veniva scattata la prima fotografia che ritraeva una persona. A rispondere alla curiosa domanda su chi è stata la prima persona ad essere fotografata ci ha pensato Focus che con un’accurata ricerca ha rintracciato il primo sconosciuto che compare sulla pellicola.
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Era il 1838 quando nella capitale francese l’artista Louis-Jacques-Mandé Daguerre, aveva messo a punto una tecnica antenata della moderna fotografia, attraverso il dagherrotipo. Si trattava di una lastra di rame che grazie ad uno strato d’argento era in grado di fissare le immagini grazie a dei processi chimici.
Con il dagherrotipo l’artista aveva catturato il Boulevard du Temple di Parigi. È in questo quadro speciale che compaiono le prime persone impresse. Sono due: un lustrascarpe (cerchiato) di cui si può vedere bene l’ombra ed un suo cliente.
Per realizzare praticamente questo scatto ci fu bisogno di oltre dieci minuti di esposizione ed ecco perché le carrozze di passaggio non si vedono. Erano troppo veloci per essere impresse sull’immagine finale. Il lustrascarpe ed il suo cliente, invece, sono rimasti abbastanza tempo “immobili” per essere catturati.
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Un reperto veramente prezioso ed una curiosità interessante da conoscere oggi, quasi due secoli dopo, in un mondo in cui scattare una foto è routine e le immagini sono così tante e veloci che molte di queste finiscono nel dimenticatoio.