Alberi pubblici, quando le radici causano danni al condominio. Cosa dice la Legge in merito

Gli alberi presenti lungo i viali o nei giardini condominiali sono belli da vedere, ma a volte possono causare alcuni danni

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Radici di alcuni alberi (palermo.it)

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Nelle nostre città ci sono svariate tipologie di alberi che rappresentano anche la nostra memoria storica, molti infatti vivono per centinaia di anni. Non solo si trovano nei parchi o nelle zone verdi, ma anche lungo le strade e sui marciapiedi.

Dal cemento vediamo fuoriuscire tronchi maestosi che s’innalzano su nel cielo, anche a grandi altezze. Sono una parte integrante ed importante delle zone urbane per molti motivi. Prima di tutto producono ossigeno ed assorbono l’anidride carbonica.

I danni a cose, persone e alle proprietà altrui che possono causare le radici, che cosa dice la legge

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Radici (foto presa dal web)

Le fronde costituiscono un prezioso filtro per il particolato fine, polvere sottile, le cui particelle, derivate per lo più dai motori a scoppio, dal riscaldamento domestico e dagli scarichi industriali, sono estremamente dannose.

Riescono anche ad attutire una buona parte dei caotici rumori che affliggono quotidianamente le nostre metropoli e che sono tra le cause di stress per i cittadini. Questo presuppone che vi sia una giusta normativa per regolamentare la gestione, la manutenzione e la tutela di questo patrimonio pubblico, oltre che il risarcimento di eventuali danni.

Generalmente i danni sono causati da mancati interventi di potatura necessari, non solo per contenere l’espansione della chioma dell’albero, ma anche per prevenirne il rischio di crollo. Lo sviluppo delle radici e un’inadeguata manutenzione possono infatti provocare danneggiamenti o guasti alle proprietà limitrofe.

La responsabilità è imputabile al soggetto onerato del dovere di cautela e precauzione onde impedire tali eventi. In tali casi, si applica la disciplina di cui all’art. 2051 c.c. secondo cui “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.

Nel caso delle piante sulla via pubblica, il soggetto responsabile sarà individuato: nel Comune, se la strada è urbana, nell’ente gestore, Anas, provincia o Regione, in caso di strada extraurbana. La responsabilità di carattere oggettivo, di cui all’art. 2051 c.c., richiede che sussista concretamente il nesso causale tra la cosa in custodia ed il danno arrecato.

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L’attore ha l’onere probatorio, deve cioè provare che sussiste un rapporto di custodia sulla cosa. e che l’evento dannoso si è prodotto come conseguenza della condizione pericolosa dell’oggetto in questione.

Il convenuto può provare invece l’eventuale caso fortuito Quindi anche nel caso del condominio che ha subito guasti a causa delle radici di uno o più alberi sulla strada, confermato dall’esito della consulenza tecnica d’ufficio, la responsabilità ricade sul custode del verde pubblico.

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Questi per esonerarsi, ex art. 2051 c.c., può eccepire e provare solo il caso fortuito, ossia l’agire di un elemento esterno imprevedibile ed inevitabile. Ad esempio un fenomeno naturale o meteorologico eccezionale e di forte entità, idoneo ad interrompere ed elidere il nesso causale.

La fattispecie è stata di recente oggetto di una pronuncia del Tribunale di Roma, sentenza n. 14100/2022, la quale facendo applicazione dei principi elaborati dalla giurisprudenza, ha condannato il Comune al risarcimento dei danni in favore del Condominio conseguenti alla omessa manutenzione di un albero di pino posto sul limitrofo marciapiede comunale.

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