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Tyrrhenian Link, approvato il primo tratto: collegherà la Sicilia e la Sardegna

Il Ministero della Transizione Ecologica ha approvato il primo tratto che collegherà la Sicilia e la Sardegna: è il Tyrrhenian Link.

Il progetto illustrato da Terna (Terna Driving Energy)

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Si chiama Tyrrhenian Link, un progetto ambizioso e suddiviso in due tratte, che dovrà collegare la Penisola con le due maggiori isole, Sicilia e Sardegna. I lavori, almeno sul primo tratto, quello tra la Sicilia e la Campania, inizieranno a breve, e il condotto potrà essere operativo già a partire dal 2025. Un collegamento tirrenico davvero futuristico.

Si tratta di un elettrodotto che collegherà la Sardegna e la Sicilia con il resto d’Italia. Il titolare del progetto è la società Terna. L’idea è quella di collegare il Paese attraverso un doppio cavo sottomarino lungo circa 950 km e potente 1000 MW. Un’opera infrastrutturale di grande rilievo, importantissima per il nostro futuro energetico.

Futuro energetico: al via il progetto Tyrrhenian Link per unire energeticamente il Paese

Tratta Est della costa siciliana (fonte Terna)

950 chilometri di lunghezza per una potenza impressionante di 1000 MW, sono le caratteristiche del doppio cavo sottomarino che collegherà l’Italia con la Sicilia e con la Sardegna. Il tutto, per un futuro più sostenibile. Ma perché questo progetto è così importante? Come riferisce Terna, la società che si occuperà dei lavori, questo migliorerà la capacità di scambio energetico, favorendo lo sviluppo di fonti rinnovabili.

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Collegamento del condotto con la Campania (fonte Terna)

Il MiTE chiarisce che il lavoro migliorerà l’affidabilità della rete, promuovendo due tratte, quella Est e quella Ovest. La tratta Est, che è stata appena approvata, collegherà la Sicilia con l’Italia continentale, partendo dal Comune di Termini Imerese, in provincia di Palermo, con il porto di Torre Tuscia Magazzeno, a Battipaglia, in provincia di Salerno.

Questa prima tratta ha una lunghezza di 480 km. La tratta Ovest, invece, collegherà la Sardegna con la Sicilia, recuperando altri 470 km di lunghezza. I lavori inizieranno a breve, spinti anche dal periodo storico: occorre puntare sulle fonti rinnovabili e abbattere gli sprechi energetici.

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L’elettrodotto in corrente continua sarà definitivamente pronto per il 2028 e avrà un costo completo di 3,7 miliardi di euro. Secondo il MiTE, questa opera è fondamentale per l’energia italiana, un’infrastruttura strategica per affrontare la transizione ecologica ed energetica. Questo progetto permetterà di migliorare la capacità di scambio energetico tra le Regioni e di sfruttare meglio le fonti rinnovabili.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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