Conosci l’acidità della frutta? Diamo uno sguardo alla classifica dei frutti acidi, semi acidi, dolci e oleosi e a come sono suddivisi.
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La frutta acida, come suggerisce il termine, si riconosce facilmente, poiché presenta un sapore molto aspro. A livello scientifico, con acidità di un frutto ci si riferisce a una polpa che, se spremuta, produce un succo dal valore inferiore a un pH 7. Se pensiamo che un essere umano in piena forma possiede un pH sanguigno compreso tra 7,35 e 7,45, si capisce il perché dell’acidità con valori inferiori al 7.
Ma la frutta acida, nonostante il sapore pungente, amarognolo e fastidioso in caso di acidità e di bruciori gastrointestinali, possiede tantissime proprietà benefiche. Quando è succosa, la frutta acida ha proprietà disintossicanti. Il sapore intenso deriva dalla presenza di acido citrico, vitamina C e retinolo, e non è un caso se frutti acidi contengono una grande quantità di vitamine A e B e sono ricchi di minerali.
Alla scoperta dei frutti più acidi e di quelli più dolci
Grazie alla quantità di minerali e di vitamine, tutti i frutti rappresentano un potente antiossidante naturale, purificano l’organismo dalle tossine e proteggono le difese immunitarie. Ma quali sono i frutti più acidi e quali quelli più dolci? Diamo uno sguardo alla classificazione. Naturalmente, i frutti più acidi sono gli agrumi, come pompelmo, arancia, limone, mandarino, ma anche kiwi, melograno, ribes, uva spina, ananas, fragola e cedro.
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Nella seconda fascia della classifica, invece troviamo la frutta considerata semi acida, quindi ciliegia, pesca, mora, mela, lampone, mirtillo e amarena. Per quanto riguarda la frutta dolce, abbiamo albicocca, banana, dattero, fico, caco, anguria, melone, nespola, uva, susina, fico d’India e pera. Mentre, in ultima fascia, quella oleosa, troviamo avocado, arachidi, anacardo, pinoli, olive, noce, nocciola, cocco, mandorla e macadamia.
Quando si prepara una bella macedonia di frutta, o la si utilizza per decorare o per accompagnare i piatti, è importante saperla bilanciare. Bisogna saperla abbinare, quindi si devono mettere insieme i frutti appartenenti allo stesso gruppo. È importante conoscere alcune caratteristiche di ogni gruppo.
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Ad esempio, la frutta acida si digerisce tra i 20 e i 30 minuti, mentre per la frutta semi acida impieghiamo tra i 30 e i 40 minuti. Per digerire la frutta dolce impieghiamo anche un’ora, così come per la frutta oleosa. Le combinazioni, dunque, non sono importanti solo dal punto di vista del gusto. Visto la rapidità di digestione della frutta, inoltre, è sempre bene consumarla da sola e non in combinazione con altri cibi. Infine, dopo la frutta, meglio non bere perché si aumenta l’acidità