La blatta Panesthia lata era considerata estinta sull’isola australiana di Lord Howe per colpa dei ratti, ma è recentemente riapparsa viva e vegeta dopo oltre 80 anni dall’ultima segnalazione.
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Non sarà di certo l’animale più fotogenico del mondo, ma la sua riscoperta ha un valore inestimabileper tutto il mondo della conservazione. La blatta di Lord Howeo mangialegna (dall’inglese wood-feeding) era infatti considerata estinta sull’isola omonima da oltre 80 anni, fino a quando uno studente dell’Università di Sydney non l’ha ritrovata viva e vegeta lo scorso luglio. L’elusivo scarafaggio era un tempo piuttosto diffuso su tutto il gruppo di isole di Lord Howe, un arcipelago situato tra l’Australia e la Nuova Zelanda, ma si pensava fosse scomparso dall’isola principale almeno dagli anni 30, in seguito all’introduzione dei rattiavvenuta nel 1918.
Per molti decenni, infatti, le continue ricerche sull’isola non avevano dato alcun risultato e la specie, il cui nome scientifico è Panesthia lata, sopravvivesse solamente sulle piccolissime isole vicine di Blackburn e Roach. Le due popolazioni superstiti erano però geneticamente molto diverse da quella originaria di Lord Howe, si tratta perciò di una riscoperta estremamente per la conservazione genetica della specie. Merito di tutto ciò va però soprattutto a Maxim Adams, lo studente di biologia che per primo ha ritrovato la blatta rediviva.
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Non sarà di certo l’animale più fotogenico del mondo, ma la sua riscoperta ha un valore inestimabile per tutto il mondo della conservazione. La blatta di Lord Howe o mangialegna (dall’inglese wood-feeding) era infatti considerata estinta sull’isola omonima da oltre 80 anni. L’elusivo scarafaggio era un tempo piuttosto diffuso su tutto il gruppo di isole di Lord Howe, un arcipelago situato tra l’Australia e la Nuova Zelanda, ma si pensava fosse scomparso dall’isola principale almeno dagli anni 30, in seguito all’introduzione dei ratti avvenuta nel 1918.
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L’impatto degli scarafaggi sull’ecosistema è importante. Grazie alla loro attività di rosicchiatori di legno, favoriscono la crescita della vegetazione e forniscono cibo per altre specie animali. Mantengono perciò l’equilibro nell’ecosistema del territorio. Se l’idea dei ricercatori era quella di introdurre specie simili sull’isola, adesso la situazione si è capovolta, grazie al ritrovamento della specie autoctona, che nel frattempo si è anche adattata a vivere tra le rocce, rosicchiando sassolini.