Rinvigorire un’orchidea, anche chi non ha il pollice verde può farlo

Le orchidee non sono piante facili. Data la loro provenienza è utile tenere a mente qualche consiglio per mantenerle sane e in salute.

Orchidea salute regole
Orchidee – foto da pixabay

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Rinvigorire un’orchidea malandata può risultare impresa difficile. Questa pianta infatti proviene dalle zone tropicali di Asia e America ed è pertanto abituata a climi e habitat ben diversi da quelli del nostro continente.

Tuttavia c’è da dire che l’orchidea ha saputo ben adattarsi anche al clima europeo godendo di buona salute negli appartamenti di molte case italiane e d’oltralpe. Ma ci sono dei consigli da seguire per rinvigorire le nostre orchidee?

Rinvigorire un’orchidea: ecco come fare in pochi step

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Orchidea lilla – foto da pixabay

Partiamo dalla prima operazione utile da eseguire: preparare un buon fertilizzante fai da te. Gli ingredienti di cui avrai bisogno sono essenzialmente 3: fosforo, potassio e azoto. Ciascuno di questi 3 elementi svolgerà una funzione specifica per la salute di parti diverse della stessa orchidea.

Foglie, steli e radici hanno bisogni differenti e questo preparato sarà perfetto per soddisfarli tutti. I fiori dell’orchidea cresceranni rigogliosi e brillanti grazie al fosforo, al potassio e altri microelementi ferrosi. Ti spieghiamo ora come preparare un fertilizzante liquido fai da te, efficace e 100% naturale.

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Partiamo da due ingredienti molto facili da reperire: bucce di bana e lievito di birra. Questi due elementi sono particolarmente indicati per favorire la fioritura della pianta. Procedi in questo modo quindi: sciogli in 10 litri di acqua tiepida 3 cucchiai piccoli di lievito di birra.

Utilizza la soluzione per irrigare l’orchidea una volta al mese. Lo stesso potrai fare lasciando macerare nell’acqua per una notte le bucce di banana. Per foglie e steli il vero toccasana è rappresentato dall’azoto. Colore, consistenza e buona salute delle foglie sarà garantita da questo elemento chimico presente in natura.

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Dove trovare l’azoto? Semplice: nei fondi di caffè. Basterà lasciare asciugare i fondi di caffè e somministrarli alla pianta una volta al mese magari mischiandoli con la perlite o i pezzi di corteccia che ne costituiscono l’humus. La concimazione che sia di fosforo, potassio o azoto, andrà effettuata a marzo, agli albori della primavera.

L’orchidea ha infatti bisogno di riposo vegetativo. Come accorgersi del momento del risveglio della pianta? Facile: dall’insenatura delle foglie fuoriusciranno dei nuovi steli. Se stai rinvasando l’orchidea assicurati di munirti di un vaso trasparente leggermente più grande del precedente.

Il terreno dovrai comporlo di 2 parti di corteccia di pino, una parte di sfagno, una parte di fibra di cocco e una parte di lapilli. Libera l’orchidea da eventuali radici avvizzite utilizzando delle cesoie ben disinfettate e rinvasala nella nuova dimora. La posizione dovrà sempre garantirgli una buona dose di luce filtrata.

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