Il fiore di loto, un fiore bellissimo, misterioso e dal profumo inebriante, che vive dondolandosi nelle acque paludose degli stagni
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Il fiore di loto asiatico, Nelumbo nucifera, è una pianta acquatica appartenente alla Famiglia delle Nelumbonaceae. Originaria dell’Asia e dell’Australia, ha una crescita rapida.E’ una pianta che vive negli stagni.
Le foglie sono molto grandi, arrivano fino a 60 cm di diametro ad emergono per oltre un metro dal pelo dell’acqua. Hanno un rivestimento ceroso idrorepellente. L‘acqua, infatti. scivola via senza lasciare traccia.
La doppia vita del fiore di loto
Anche i fiori sono di grandi dimensioni con un diametro di oltre 20 cm. Sbocciano in estate da boccioli ovali con varie colorazioni, bianco, rosa, giallo e rosso. Emanano una profumazione d’anice, ed hanno frutti molto ornamentali.
La simbologia del loto è molto conosciuta. Viene considerato un fiore sacro per l’Induismo e il Buddhismo. Esprime l’essenza della vita umana che, pur rimanendo pulita, affonda le radici nel fango della realtà.
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Ha un′accezione particolare, quello della purezza del corpo dell′anima. Nella letteratura classica asiatica, esprime grazia, eleganza, purezza e perfezione. Per la sua bellezza viene utilizzato spesso come pianta ornamentale in laghetti o in vasche, anche idroponiche. I frutti sono particolari e vengono essiccati per guarnire composizioni floreali e decorare.
Otre a questo, ha anche un altro uso che molti ignorano, infatti la pianta è edibile. I fiori, i semi, le foglie giovani e i rizomi sono tutti commestibili. In Asia le foglie grandi sono solitamente utilizzate come piatto per contenere il cibo.
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Il rizoma, pning in Cinese, bhe in India e Pakistan, è utilizzato come condimento. I petali, le foglie giovani e i rizomi possono essere consumati anche crudi ma per il rischio di trasmissione di parassiti è consigliata la cottura.
In genere in cucina si usa il rizoma. E’ cucinato semplicemente bollito oppure saltato in padella fino a quando non diventa croccante. Il suo sapore rimane molto delicato. E’ spesso aggiunto, insieme ad altre verdure, nelle zuppe, e, a volta, come dolce, viene candito.