L’Onu lancia l’s.o.s. climatico. Il Rapporto neve bagnata riguarda anche l’Italia

Le temperature sempre più elevate riducono drasticamente, per alcuni, la possibilità di dedicarsi al loro sport preferito: lo sci

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Piste innevate (Foto di Antelao-Pixabay)

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L’OMM è un’organizzazione meteorologica mondiale, intergovernativa di carattere tecnico che comprende 191 Stati membri e Territori. Diventò un’agenzia delle Nazioni Unite nel campo della meteorologia, sia come tempo atmosferico che climatico, idrologia e le relative scienze geofisiche.

L’organizzazione ha base a Ginevra in Svizzera. A partire dal 1950, il 23 marzo, giorno dell’entrata inv vigore dello statuto dell’organizzazione, si commemora l’evento sugli impatti del cambiamento climatico, il World Meteorological Day.

L’s.o.s lanciato dall’ONU riguarda anche l’Italia

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Slitta da neve (Foto di Julita-Pixabay)

C’è una probabilità del 50% che la media annuale della temperatura globale raggiunga la soglia di 1,5 °C al di sopra del livello preindustriale. Secondo l’OMM il target di 1,5°C è un indicatore del punto in cui gli impatti climatici diventeranno sempre più dannosi per le persone e per l’intero pianeta.

Finché continueremo ad emettere gas serra, le temperature continueranno a salire. I nostri oceani diventeranno più caldi e più acidi, il ghiaccio marino e i ghiacciai si scioglieranno, il livello del mare salirà ed il nostro clima diventerà più estremo. Il riscaldamento dell’Artico è elevato in modo sproporzionato e ciò colpisce tutti noi.

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L’accordo di Parigi fissa obiettivi a lungo termine, per guidare tutte le nazioni a ridurre le emissioni di gas serra e limitare, così, l’aumento della temperatura globale in questo secolo. Nel rapporto Stato dei servizi climatici 2022, l’OMM ha affrontato la situazione.

Si è concentrata in particolare, sull’energia, poiché ritiene sia la chiave per gli accordi internazionali sullo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico. Il settore energetico è la fonte di circa tre quarti delle emissioni globali di gas serra.

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Nel 2020, l’87% dell’elettricità globale generata da sistemi termici, nucleari e idroelettrici dipendeva direttamente dalla disponibilità di acqua, ma ora c’è il rischio di stress idrico. Le risorse sono scarse e questo è un pericolo per la produzione di elettricità.

Il passaggio a metodi di energia pulita, come solare, eolico e idroelettrico sono dunque fondamentali, sotto ogni punto di vista. Anche in Italia le conseguenze si fanno sentire, secondo uno stress test fatto nella provincia di Belluno ed una stima del periodo 2036-2065, Cortina rischia lo sci invernale per la neve bagnata.

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