Mina, il riccio nato tardi per sopravvivere: una storia a lieto fine

Mina è un riccio nato tardi. Una condizione che spesso e volentieri finisce con la morte dell’animale. Ma questa volta il finale è a lieto fine

Storia riccio Mina
Riccio (Foto Pixabay – Modifica Orizzontenergia.it)

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I ricci sono animali dolcissimi dalle dimensioni e dal peso davvero contenuto: appena 25 cm e un peso che la maggior parte delle volte è al di sotto del chilogrammo. In pochi sanno poi che questo mammifero, appartenente alla famiglia Erinaceidae, ha caratteristiche arcaiche, come la formula dentaria e la conformazione del cervello, che lo accumulano ai primi mammiferi del Cretaceo. E da allora l’unica evoluzione evidenziata è il rivestimento degli aculei.

Ma come le rose, dotate anche loro di aculei, questi animali sono molto delicati. Addirittura il 90 % dei cuccioli tardivi, ovvero quelli nati dalle sempre più frequenti gravidanze tardive, dovute dal cambiamento climatico, muore. Ma a Torino la piccola Mina ha cambiato il suo destino che sembrava già segnato…

Mina, una storia a lieto fine

Riccio riccio tardivo
Riccio (Foto Pixabay – Modifica Orizzontenergia.it)

Mina è un piccolo riccio nato da una gravidanza tardiva. La cucciola, di appena un mese, si trovava in parco di Torino, immobile e coperta di mosche. Ma non solo: perché era stata abbandonata dalla sua famiglia. E il suo destino sembrava già segnato verso una morte certa- E ciò come avviene a tanti altri animali della sua specie a causa del freddo invernale.

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A differenza di altri però Mina è stata soccorsa e portata in un centro di recupero per ricci in provincia di Cuneo La Ninna di Novello. Ad attendere il piccolo riccio il dottor Massimo Vacchetta che ha sottolineato come abbia trascorso due notti senza dormire per garantire al piccolo riccio tutte le cure intensive di cui Mina necessitava. Il medico ha poi dipinto il quadro clinico: sottopeso, disidrata ma soprattutto ricoperta dalle larve di mosca carnaria che l’avrebbero mangiata molto presto se non fossero state velocemente rimosse.

Continuano le cure

I primi segnali positivi sono arrivati dopo 24 ore. Un lasso di tempo nel quale una flebo, all’interno dell’incubatrice, ha nutrito Mina. Con ottimi risultati visto che Vacchetta sottolinea che il riccio ha l’occhio vispo e risponde agli antibiotici. Nonostante le cure in corso il riccio pesa appena 110 grammi troppo pochi per resistere e sopravvivere in natura. Motivo per cui sarà ospite al centro fino alla prossima primavera, quando verrà liberata in natura.

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Un riccio, per sopravvivere in natura, deve infatti raggiungere almeno i 600 grammi di peso. Ovvero il minimo per andare e risvegliarsi in letargo. Non si può poi non sottolineare come, a causa della siccità, le madri partoriscono tardi cuccioli sempre più piccoli. Una condizione davvero difficile per la loro sopravvivenza perché vengono stremate, ma soprattutto in un momento con pochissimo cibo.

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