Sulle tavole Italiane abbondano gli squali: un’inchiesta sta facendo luce al riguardo. Si tratta della “Shark Prayed”
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Negli ultimi anni, dobbiamo ammettere, che le nostre abitudini sono molto cambiate. Si sono, di fatto, modificate, accogliendo le abitudini alimentari delle altre nazioni, nonostante il nostro popolo è stato da sempre molto legato alle tradizioni culinarie. Ormai non è difficile trovare, anche in Italia, piatti tipici Giapponesi, Cinesi o di qualsiasi altra parte del mondo. Moltissimi sono i ristoranti dedicati, anche molto frequentati dagli Italiani. A tal proposito è in corso un’inchiesta che promette di far luce sull’utilizzo della carne di squalo nelle nostre cucine. Si tratta della “Shark Prayed” , scopriamo subito che cosa sta succedendo nel nostro Paese.
Squali a tavola: la “Shark Prayed” fa luce sulla questione
Come abbiamo anticipato, la nostra alimentazione, in quanto a prodotti ed a gusti, è radicalmente cambiata nel corso dell’ultimo decennio. Probabilmente il nostro è stato uno dei Paesi che, inizialmente, è stato tra i più ostili in quanto a abitudini e tradizioni culinarie, tuttavia abbiamo ceduto alle nuove mode ed ai trend. L’allarme che è stato lanciato ultimamente, riguarda il consumo della carne di squalo nel nostro Paese.
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A quanto pare, sulle tavole italiane abbondano gli squali. L’inchiesta è partita in seguito a un servizio della famosa trasmissione “Striscia la notizia”, dalla quale è emerso che, appunto, nel nostro Paese ci sarebbe un consumo molto elevato di carne di squalo, spesso anche inconsapevole da parte dei consumatori. I fratelli Spinelli, uno documentarista e l’altro ricercatore e biologo marino, sono intervenuti sulla questione, sostenendo che il consumo di questa carne è assai elevato in quanto il nostro è un paese disinformato.
Il consumo della carne di squalo: un problema per il nostro ecosistema
Già in Inghilterra, molti prodotti sono stati sostituiti dalla carne di squalo: un esempio ne sono le “chips and fish“, per le quali prima veniva utilizzato il merluzzo. Oggi la pesca di questo esemplare è sempre meno diffusa e di conseguenza è stata sostituita dallo squalo. La carne di squalo sarebbe stata introdotta sul mercato sotto vari nomi, a causa dei pregiudizi che si hanno nei confronti di questa specie marina. L’inchiesta vuole sottolineare che, sebbene la vendita della carne di squalo sia legale, negli ultimi cinquant’anni la specie si è ridotta drasticamente almeno del 90%.
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Si tratta di un dato allarmante, soprattutto perché questa situazione crea, inevitabilmente, degli scompensi importanti al nostro ecosistema. E’ importante abbattere i pregiudizi verso gli squali e tentare, attraverso l’informazione, di salvaguardarli il più possibile, essendo una specie in via di estinzione. La loro vita è strettamente legata a quello che è il nostro benessere ed il benessere del nostro ecosistema, già duramente provato.