Il ciclamino vive in un terriccio esausto? Come capirlo

Il ciclamino è una piccola pianta che colora anche questo periodo dell’anno, ma per averla sempre sana dobbiamo seguire alcune regole

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Pianta di ciclamino (Foto di Hans Benn-Pixabay)

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Il nome del genere Cyclamen deriva dalla parola greca cerchio, forse in riferimento alle radici tuberose rotonde. Conosciuto fin dall’antichità con nomi diversi, è stato definito in questo modo dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort nel 700.

E’ un genere di piante basse, erbacee e perenni. Le foglie sono unicamente basali di varie forme con un lungo picciolo. L’infiorescenza è formata da fiori singoli, ve ne sono di varie specie con tinte diversi, bianco, rosa, rosso e quella tonalità caratteristiche definita color ciclamino.

Seguiamo questi step per capire se il terreno è esausto

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Vasi di ciclamini (Pinterest)

In floricoltura l’unica specie utilizzata per la coltura in vaso come pianta ornamentale è il Ciclamino di Persia. E’ una pianta facile da coltivare e molto generosa, con le giuste cure, può fiorire abbondantemente per mesi e produrre molti semi.

La terra deve essere concimata e mescolata a della sabbia. E’ importante che il terriccio sempre in buono stato. Se diventa troppo compatto, può essere perché la principale componente dei terricci commerciali è la torba che si indurisce già dopo una singola stagione.

Allora, è necessario rinvasare la pianta con una buona miscela che possa essere ideale, includendo una buona percentuale di torba e delle componenti come perlite o argilla espansa in una proporzione da uno a tre rispetto al terriccio.

Durante il riposo vegetativo possono essersi creati dei parassiti. Il tubero è molto sensibile a muffe e marcescenze derivanti da un terriccio fradicio e scarsa aerazione. Da qui le infestazioni, per esempio, di moscerini dei funghi.

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Si tratta di piccoli insetti che svolazzano intorno alla pianta, non sono solo fastidiosi ma anche nocivi perché depositano le uova sul terreno. Una volta che nascono le larve si nutrono proprio delle radici del ciclamino.

Prima di tutto proviamo a fare asciugare bene la terra e lasciamola senza acqua per qualche giorno. Poi possiamo creare una sorta di trappola mettendo dell’aceto di mele in un vasetto chiuso da pellicola trasparente e fissata con un elestico.

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Facciamo poi dei forellini e mettiamola vicino alle piante infestate. Gli insetti, attratti dall’odore dell’aceto, entreranno nel barattolo e non riusciranno più a uscirne. Oppure rinvasiamo i ciclamini in modo da rinnovare completamente il terreno.

Per evitare marciume è molto importante innaffiare il ciclamino dal basso senza bagnare il tubero. Dobbiamo riempire il sottovaso con un dito d’acqua e aspettare circa un quarto d’ora. In seguito eliminiamo l’acqua in eccesso e lasciamo scolare bene il vaso. Altro accorgimento è eliminare foglie e fiori vecchi dal picciolo.

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