Il rame è un trattamento estremamente utilizzato in agricoltura contro le infezioni fungine. Ma fa davvero bene alla natura?
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Il rame è innanzitutto un metallo pesante. Viene utilizzato in agricoltura come naturale antidoto alle infezioni fungine a carico delle piante ed è conosciuto sotto forma di poltiglia al verde rame, solfato di rame e poltiglia.
Nonstante l’agricoltura biologica consenta alcuni (non tutti) trattamenti al rame, le controindicazioni sono sempre presenti, scopriamo perché.
Orti e frutteti ma, più in generale, le colture in generale, sono soggette a parassiti e infezioni, pertanto i trattamenti esistenti in commercio sono innumerevoli. C’è chi opta per pesticidi chimici, che spesso inquinano le falde acquifere sottostanti e, insieme, il terreno, che per smaltire le sostanze tossiche impiega anni.
Questi ultimi oltre ad inquinare acqua e terra svolgono una funzione dannosa per la biodiversità in generale poiché spesso non sono pensati per uccidere una specifica specie di insetto e quindi finiscono per ucciderne numerose specie. In agricoltura biologica questi trattamente sono banditi.
Esiste tuttativa un trattamento biologico che proprio biologico non è: il rame. Da un punto di vista di tutela dell’ambiente il rame resta sempre un metallo pesante. Se lo utilizzi regolarmente, col tempo si accumulerà nel terreno. Quindi va bene usare il verde rame una volta ogni tanto per garantire il taglio biologico alla propria coltura ma non sempre.
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