A causa di zampa rotta il piccolo e giovane Ferruccio era destinato a morire a morire. Ma il destino aveva un piano diverso per lui
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Nonostante sia solo un cucciolo la vita è stata molto dura per Ferruccio, un giovane vitello. Una situazione complicata già dalla nascita. Colpa di un parto gemellare e di una manovra sbagliata che il giovane bovino ha pagato una brutta frattura e una lussazione della zampa. Il suo destino sembrava già scritto: abbattimento, prima ancora che potesse addirittura “vitello da carne”…
Sebbene l’allevatore volesse procedere all’abbattimento del vitello il figlio, che aveva visto Ferruccio nascere si era opposto e ha chiamato il Santuario Capra Liberatutti di Nerola. Ovvero un luogo, in provincia di Roma, dove vivono in libertà 350 animali maltrattati o destinati a morire. A fondare questo posto un ex allevatore Massimo Manni che, con altri volontari, ha la missione di far sapere alla gente che gli animali non sono solo cibo ma anche compagni di vita.
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E proprio loro si sono adoperati affinché Ferruccio potesse essere curato immediatamente prima che le lesioni si calcificassero e rendessero l’operazione più difficile. Eppure si è dovuto aspettare il tempo che venisse nutrito dalla mamma con il colostro, ovvero il primo latte prodotto subito dopo il parto. Al Santuario l’animale si è dimostrato pieno di vita nonostante una delle zampe fosse rigirata su sé stessa.
Ma il tempo stringeva e per questo motivo il Santuario si è rivolto al dottor Antonazzo. Il veterinario ritenuto un vero e proprio luminare che ha creduto sull’operazione. Ma la fiducia scemava perché dal primo esame radiologico si è evidenziato come la frattura fosse già calcificata, complicando di molto l’operazione. Il motivo? Per ricomporre l’osso, in maniera corretta, bisognava provocare una seconda frattura. E i molti veterinari interpellati consigliavano, viste le difficoltà, di procedere con l’eutanasia.
Ma il Santuario ha insistito visto che gli animali da reddito vengono trattati solo in funzione della produttività e se quando si rompono, o non servono si abbattono. Era diventata una questione di principio. E con loro il dottor Antonazzo che, con il suo staff, una settimana fa ha proceduto all’operazione. Un’operazione lunga bene due ore ma quando si è svegliato Ferruccio era molto vivace e con tanta voglia di mangiare.
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Ferruccio ora ha la zampa fasciata e immobilizzata e i prossimi giorni saranno determinanti per il processo di vascolarizzazione. Tutti sono cautamente ottimisti a riguardo. Il vitellino, al momento, è ospitato in un rifugio vicino la clinica dove dovrà muoversi il meno possibile per evitare altri traumi. Nei prossimi mesi l’animale dovrà sottoporsi a osteopatia, fisioterapia, medicine e terapie. L’animale poi è diventato anche un caso di studio di veterinaria.